L’ultima apparizione pubblica di Pantaleo Corvino è datata primo febbraio 2012.
Da quel giorno tragicomico (presentava tronfio come sempre un grande acquisto, Olivera, e raccontava la balla della proposta di tre anni di contratto), con me lui ha chiuso sul piano umano per le offese pronunciate nei miei confronti senza alcun motivo.
Frasi pesantissime dette con una ferocia peraltro già riscontrata in altri atteggiamenti avuti nei suoi momenti di massimo splendore.
Riassumo per chi non ricordasse: mi ha dato di sciacallo, ha detto che ero il male della Fiorentina perché criticavo una squadra che invece stava facendo bene, ce l’aveva con me perché continuavo a dire che i viola erano arrivati noni l’anno prima e non settimi come invece era successo da gennaio in poi (perché i campionati, si sa, contano da quando ci pare a noi…).
Poiché aveva già avuto dei problemi con alcuni giornalisti che aveva offeso qualche anno prima, è stato attento a non fare il mio nome, preferendo alludere meschinamente ad “un direttore di radio che parla sempre davanti ad un microfono”.
Dico tutto questo perché è chiaro che sono da allora infuriato con lui, pur non avendo mai replicato via etere, nonostante avessi a disposizione la più importante radio regionale e una nazionale.
Fatta tutta questa lunga premessa, e al netto del mio astio personale motivato da quanto scritto sopra, credo che alcuni dati siano inoppugnabili.
Il signor Pantaleo Corvino, quello che per anni ci ha raccontato con orgoglio di “metterci sempre la faccia”, è mediaticamente sparito e ha pensato bene di non affidare nemmeno ad uno dei/delle componenti del suo cerchio magico le risposte ai quesiti che ci facciamo in questi giorni.
Mi piacerebbe sentire le sue risposte sull’acquisto di Olivera, sull’ingaggio annuale pagato a Kharja, sulla vergogna di una squadra senza attaccanti, sulla mediocrità di un settore giovanile che dopo aver speso vagonate di soldi non offre niente alla prima squadra e arranca anche in quelle competizioni a cui lui tiene tanto.
Ma soprattutto vorrei sapere se si rende conto di aver lasciato dietro al suo cammino delle macerie, per cui adesso bisognerà ricorstruire tutto da zero.
Siccome mi pare che sia ancora a libro paga della Fiorentina, mi piacerebbe averle queste risposte.
No, non a me che sono il “male”, ma in una bella chiaccherata insieme ai suoi giannizzeri.