Devo confessare che sono rimasto sorpreso dalla decisione di fermare tutti i campionati e il motivo è molto triste: sono (siamo, credo) ormai a abituati a questa giungla che pare essere diventata la nostra esistenza quotidiana.
Si è giocato in altre circostanze, per altri lutti, con dolore e stupore da parte di tutti.
Le immagini di Pescara sono emotivamente spaventose, la storia personale di Piermario Morosini è dolorosamente incredibile, però io mi chiedo che senso abbia fermare il pallone per una giornata.
Se serve a ripensare costruttivamente a certe mancanze strutturali del calcio come la mancanza di un’adeguata assistenza medica su tutti i campi, anche i più poveri, allora la riflessione su ciò che è successo può servire a qualcosa.
Se invece è solo retorica inutile e sterile, allora dico chiaramente e a costo di essere impopolare in un momento triste come questo, che bloccare i campionati non serve a niente, se non a lavarsi la coscienza.
Comunque sia, è un momento in cui dobbiamo raccoglierci in noi stessi e pensare a quel grande mistero che è la vita.