Io trovo assolutamente fantastico che ieri un gruppo di persone abbia passato insieme una giornata solo perché uniti da questo blog: davvero grazie a tutti voi.
Mi pare la migliore risposta a me stesso, a quando mi chiedo chi me lo faccia fare di impegnarmi così tanto (non ho nessuno che legga e passi i post, com’è giusto che sia), di arrabbiarmi, di sentirmi dire che verrò querelato.
Senza contare le offese e le minacce (era questo ciò a cui mi riferivo quando parlavo del clima intimidatorio post presentazione di Olivera), le difficoltà di rapporti che questo blog mi ha creato e mi crea nel lavoro quotidiano.
Ultimamente sono stato costretto ad invitare alcune persone ad uscire dalla nostra piazza virtuale, l’ho fatto veramente di malavoglia, ma non vedevo e non vedo altre soluzioni perché su certe cose non posso fare compromessi.
Se davvero qualcuno dialoga con me e pensa che io sia in malafede (o prevenuto, non mi sembra molto differente), beh allora credo che non sia giusto per nessuno continuare la conversazione: è un atto di rispetto per me, ma anche per l’interlocutore, che non dovrebbe perdere così il proprio tempo.
Mi spiace che alcuni di voi non abbiano capito lo spirito che anima il blog, che è poi logicamente il mio spirito: io non ho mai considerato il calcio una specie di ultima frontiera, qualcosa su cui confrontarsi con stati d’animo da guerra civile.
Si può discutere, avere delle simpatie o delle antipatie, ma c’è un limite che non va sorpassato e se io ho fatto a volte questo errore con qualcuno di voi in alcune risposte piccate, vi chiedo scusa,: è che non tutti i giorni sono uguali e la pressione è tanta, specialmente in tempi non proprio felicissimi come quelli che stiamo vivendo.
Il mio sogno è un’apertura mentale a 360 gradi, una piazza virtuale in cui si sia in grado di commentare gli eventi partendo da zero a zero ed è per questo che continuerò a scrivere “quando posso e come posso, quando ne ho voglia, senza applausi o fischi”.