Saranno gli anni che avanzano, ma quando accadono cose come questa ho dei sobbalzi.
Il fatto: sono impegnato nel quotidiano tentativo di tenere il peso entro limiti accettabili (quanto odio quelli che possono mangiare tutto e non ingrassano mai…) e pedalo, pedalo, pedalo forsennatamente sulla cyclette.
In televisione (sono le sei del mattino) danno la replica di “Parla con me”, la Dandini sta intervistando Marco Baldini, straordinaria spalla di un fantastico Fiorello (se posso, non mi perdo una puntata di Viva Radio Due).
Ad un certo punto, sul finale, Marco ricorda le sue origini radiofoniche e la nomina, lei: RADIO SESTO INTERNATIONAL.
Racconta, mi pare, che non si sentiva neanche nel condominio accanto e io ho un fremito, perché quello è il posto dove tutto è iniziato più di trent’anni fa.
Di solito io ricordo che Radio Sesto International non arrivava neanche in piazza Puccini, dove abitavo, ed era vero perché era fatta ad uso e consumo dei sestesi, ma forse non di tutti.
Altro che International, ci sarebbe bastato Firenze!
Era l’ottobre del 1976, avevo sedici anni, e mi portò lì il ragazzo di una mia compagna che faceva il “ganzetto” perché era dj in questa radio misconosciuta e poi in discoteca.
Per diciotto mesi ogni lunedì portai diligentemente una cartella e mezzo sulla Rondinella e sul campionato di serie D in generale, una pappardella indigesta che veniva letta dal conduttore che non mi ricordo neanche più come si chiamava, ma che odiavo molto perché (ah, la presunzione dei giovani…) ero convinto sapesse molto meno di me.
Poi un pomeriggio, nell’aprile del 1978, il colpo di scena come nei film: quello che sa poco di calcio non arriva e mandano in diretta me senza rete.
Andai, secondo loro, benissimo, anche se io dubito che qualcuno abbia mai sentito quella trasmissione e men che mai i diciotto mesi precedenti di Rondinella e di serie D.
Mi misero quindi a condurre sempre a costo zero ed io, ingrato, a settembre li lasciai per andare a Radio Firenze 2000, dove si affacciava un pischello bravino nel lanciare i dischi: Carlo Conti.
Da lì a Radio Tele Arno, dove negli studi a Fiesole succedeva di tutto, ma proprio di tutto (gli ormoni all’epoca zampillavano…) e poi di nuovo a Sesto, ma stavolta a R6, considerata a fine anni settanta il massimo della vita.
Soldi presi in tre anni e mezzo: zero, come, ne sono certo, Baldini e Conti.
In compenso divertimento straordinario, irripetibile.
Cara vecchia Radio Sesto International, riesumata dal grande Baldini: chissà cosa fanno oggi quelli che allora lavoravano (?) là.