Per soli sei mesi rientro anch’io nella categoria degli sfigati.
Mi sono infatti laureato a 28 anni e mezzo, arrivando al traguardo nel marzo 1989, veramente senza fiato e con la voglia di chiudere alla svelta con lo studio.
A mia parziale (o totale, fate voi) discolpa posso dire al vice-ministro Martone che non ho mai frequentato per un solo giorno l’università di scienze politiche, avendo dato tutti i miei esami prendendo solo i libri di testo e mettendomi a studiare nel tempo libero che mi lasciava il lavoro.
Riuscirò ad essere assolto?
Nel dubbio, devo dire che l’uscita dell’enfant-prodige Martone (figlio di giudice e professore ordinario ad appena 29 anni) non è però affatta campata in aria se solo avesse fatto delle precisazioni.
Per esempio proprio sul fatto che se uno/a studia e basta è logico in un Paese normale che si debba pretendere un completamento del ciclo di studi al massimo a 25/26 anni.
Quando andavo a dare gli esami in via Laura c’era un numero sempre numeroso di fancazzisti, all’epoca detti quelli della panca, che molto si divertivano, molto copulavano e pochissimo facevano.
Pretendere di più da chi ha la fortuna di avere genitori che ti campano per almeno un quarto di secolo mi sembra il minimo che si possa chiedere a queste nuove generazioni sempre più deboli caratterialmente.
Gennaio 25th, 2012 alle 08:11
100% d’accordo con te. Chi studia e lavora contemporaneamente è chiaro che vada più piano. E comunque oltre i 29 anni diventa davvero un parcheggio sociale.
Io lavoravo saltuariamente , soprattutto in estate , come cameriere e lavapiatti, più qualche altro lavoretto.
In inverno mi dedicavo solo allo studio. Ho discusso la tesi il giorno prima di festeggiare il mio compleanno numero 24.
Direi che sono andato molto velocemente. Con amarezza, 11 anni dopo, mi accorgo che non mi è servito per far carriera, alla faccia della meritocrazia!
Gennaio 25th, 2012 alle 08:15
come ti capisco david, io sto per laurearmi in fisica, che sappiamo essere non proprio noccioline ed ho 28 anni, ma lavoro da diversi
Gennaio 25th, 2012 alle 08:18
Detto da uno con la faccia di Martone non mi farei consigliare niente!
Lo stesso concetto, da uno che fa il viceministro, DEVE essere spiegato in modo piú articolato.
Poi se è vero che a 29 anni era professore ordinario è un raccomandato, so come funziona il mondo universitario e a 29 anni non c’è verso di diventare ordinari almeno che non ci diano una bella pinta da dietro!
Gennaio 25th, 2012 alle 08:18
Anche io sono uno sfigato!!!
Laureato a 29 anni (Econ & Com).
Pur se mantenuto dai miei, ho anche lavorato, fatto il militare e negli ultimi 2 anni iniziato a lavorare dove ora, 22 anni dopo, sto ancora lavorando (e sono diventato il boss 🙂 )
Gennaio 25th, 2012 alle 08:21
Sui fancazzisti di ogni età ne avrei millanta di aneddoti da raccontare, ma ci perderei così tanto tempo da diventare un fancazzista anch’io, dopo!!
INVECE A ME INSTERESSA SAPERE: MANCANO 6 GIORNI ALLA FINE DEL MERCATO E SENTO GIA’ SIRENE CHE PARLANO DI ACQUISTI IN PROGRAMMA PER GIUGNO. MA NON FINIRA’ MICA COSI’,EH? PERCHE’ AMAURI E’ IL 40% DI QUELLO CHE SERVIVA(e poi immaginatevi un infortunio o un raffreddore a quegli unici due…saremmo da capo). SERVONO ALTRI 2 GIOCATORI E BUONI PER SUPPLIRE AI PROBLEMI DELLA SQUADRA. E SOPRATTUTTO NON SI CEDONO QUELLI CHE LI CREANO I PROBLEMI. PER ME CORVINO E COMPAGNIA SI POSSONO ACCOMODARE. VEDIAMO ANCHE LE RISPOSTE DEI NOSTRI DUE AMICI SULLA CITTADELLA.
Gennaio 25th, 2012 alle 08:22
Io mi sono laureato a 26 anni e 9 mesi in ingegneria (studiando e basta, senza lavorare), come sono? Un po’ sfigato? Ma come si fa a giudicare il mondo in codice binario? Meno male che questo è un enfant prodige…
Gennaio 25th, 2012 alle 08:41
Anch’io ho sforato!
Nonostante abbia orgogliosamente servito lo Stato come ufficiale dell’esercito, il che mi ha sottratto almeno un paio d’anni di studi; nonostante mi sia costruito in quegli anni universitari, con letture insaziabili che mi hanno sottratto agli studi tempo prezioso, una formazione culturale, una coscienza e una preparazione alla vita oltre che al lavoro; nonostante abbia viaggiato come adesso non posso permettermi perché non ho più un quarto d’ora libero; nonostante abbia iniziato subito a lavorare con soddisfazione non appena laureatomi; forse il vice-ministro ha ragione: bisogna entrare nel mondo del lavoro quanto prima.
Ma la vita è solo lavoro?
Non mi sento uno sfigato e sono molto ma molto meno ignorante che se mi fossi laureato a 26 anni: di cosa devo tener di conto?
In fondo non mi manca niente.
Gennaio 25th, 2012 alle 08:42
DOPO IL 3-7-0 DI CAGLIARI, COL SIENA IL 6-1-SFIGATO!
Gennaio 25th, 2012 alle 08:47
Laureato in legge a 23 anni, ho fatto soltanto il mio dovere. Non lavoravo, le regole erano chiare a casa mia: studiare ed accontentarsi della paghetta, che arrotondavo e bene con le ripetizioni.
Nelle università umanistiche, se non lavori e con un minimo di famiglia alle spalle hai l’obbligo di laurearti entro 24 anni, le altre sono più dure.
Basta università come luoghi di parcheggio.
Gennaio 25th, 2012 alle 08:48
—-
Ci mancava anche il ministro, figlio di papà con i professori agli esami che gli dicevano (anche sfacciatamente) mi saluti il suò papà e ossequi alla sua signora mamma, mentre agli sfigati, come li chiama lui, in qualche caso i docenti ho sentito mandarli a quel paese (ANCHE SFACCIATAMENTE) questi studenti, magari fuorisede, che avean studiato fino a 3 ore prima dell’esame, PER MESI E MESI, SVISCERANDO tutte le domande da esame possibili ed immaginabili).
Al signor ministro (a sua moglie direi sfacciatamente, alla Benigni, e ci faccia vedere il ministero) ricorderei il detto di Charles Caleb Colton:
“Gli esami sono difficili anche per i più preparati perchè il più grande somaro del mondo può fare più domande di quante l’uomo più saggio non sappia rispondere”.
Aggiungerei di mio di accendere il cervello prima di parlare e di farsi una capatina, ogni tanto, nel mondo reale.
Gennaio 25th, 2012 alle 08:49
Chiedo perdono a tutti! Mi sono laureato a 34 anni, già sposato con due figli, con un lavoro già avviato e con la casa già acquistata, frutto del mio lavoro a partire da 20 anni! Non potevo frequentare come te David, studiavo nei ritagli di tempo e i giorni prima dell’esame, alle 4 ero in mansarda a ripassare: che sfigato che sono! Se poi ci si riferisce a tanti fannulloni che vanno all’università e ci impiegano 10-12 anni per laurearsi, SENZA MAI LAVORARE E FREGANDONESE DEI SACRIFICI DELLA FAMIGLIA, sono d’accordo al 100%. In compenso ora i miei figli si sono laureati a 24-25 anni (laurea vecchia non laurea breve). Che fortuna…loro non sono sfigati!
Gennaio 25th, 2012 alle 08:50
Io mi sono laureato a 26 e mezzo (dopo aver perso un anno per cambio facoltà) e sono diventato ricercatore a 38 e mezzo. Cosa dice l’enfant prodige della seconda parte del mio percorso?
Gennaio 25th, 2012 alle 08:51
Per me credo ci sia direttamente la pena di morte visto che non sono laureato, ma ho conseguito un semplice diploma da ragioniere e addirittura avendo ripetuto un anno!!!!! Che dite, mi suicidio o aspetto con ansia il giorno in cui sarò impiccato in piazza?
Gennaio 25th, 2012 alle 08:57
Caro David, vorrei ricordare agli immemori che nel 2009 il padre di Michel, Antonio Martone, fu nominato dal ministro Brunetta presidente del Civit ( Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’
Integrità delle amministrazioni pubbliche)e che nel 2010, guarda caso, lo stesso Brunetta affidò a Michel una consulenza da 40.000 euri per gestire i problemi giuridici della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche dei paesi terzi (sic !) !!
Un incarico ben retribuito ma di importanza ed utilità pari a zero : agli “sfigati” questo tipo di incarichi non vengono però mai affidati, guarda caso !!!
Gennaio 25th, 2012 alle 09:05
In riferimento al tread precedente!
No immondone,tranquillo era tutta una burla,altrimenti David mi avrebbe risposto o apostrofato.Se lo riscrivo mi ricensura,non so come spiegartelo,chiedi a lui. Ma non c’era niente contro di te anzi!!!!!!!!!Pensa anche David l’ha presa bene,ha capito che scherzavo e per un permalosone come lui………….Giorgio
Gennaio 25th, 2012 alle 09:21
Io mi sono laureato a trent’anni tondi tondi.
Nei dieci anni di università ho cazzeggiato alla grande (feste, Fiorentina, bevute non mancavano mai), ho lavorato sodo (e mi sono sempre pagato libri e tasse universitarie) svolgendo le mansioni più varie (magazziniere, commesso, barista, buttafuori, distributore di volantini, attacchinatore di manifesti, impiegato), ho fatto politica universitaria, mi sono fatto un gran mazzo negli studi arrivando al venticinquesimo esame con la media del 28,5 e laureandomi con 110 e lode.
E pur laureandomi a trent’anni non solo non ho mai pesato sulle spalle dei miei genitori ma mi sono pienamente goduto la vita e soprattutto ho trovato anche un lavoro che non mi pagherà tantissimo ma che mi fa sentire realizzato e che mi dà mille soddisfazioni. E a distanza di dieci anni ho sentito dire dai miei amici che si sono laureati quasi in corso “beato te che ti sei goduto quegli anni, tornassimo indietro la prenderemmo un pò più comoda pure noi”. ebbene sì, sono uno sfigato orgoglioso di esserlo, alla faccia del Dott.Prof.Gran.Figl.Putt.Gran.Lup.Mann. Michel Martone
Gennaio 25th, 2012 alle 09:26
Dimenticavo: visto che non mi volevo proprio far mancare nulla mi sono fatto anche i miei dieci mesi di servizio militare (e non di comodissimo servizio civile sotto casa) in Friuli. Un mese a Trieste e nove a Sacile.
Volevo proprio essere uno sfigato.
Gennaio 25th, 2012 alle 09:27
Laureato a 29 anni in legge avendo assolto il militare e lavorando per arrotondare un pochino perchè non mi andava di chiedere i soldi a casa…
Sono quindi uno SFIGATO
Domanda l’avesse detta Silvio una cosa del genere apriti cielo e casca la terra.
Gennaio 25th, 2012 alle 09:31
Quoto David T., purtroppo spesso anche chi fa il proprio dovere poi non trova sbocchi. La fortuna è di trovarsi al puto giusto nel momento giusto. Comunque chi studia soltanto dovrebbe essere in regola con gli studi, chi lavora giustamente ci impiega più tempo. E chio ha la fortuna di avere cervello e possibilità di studio e non si applica…..è un …….!
Gennaio 25th, 2012 alle 09:38
che debbo dire io che mi sono laureato in Architettura al 15° anno (10° fuoricorso), all’età di 34 anni?
Ho le mie belle scusanti: ho lavorato come Geometra libero professionista, ho deciso di fare il militare subito, rinunciando ai rinvii (cosa che mi è costata 2 anni di carriera accademica), mi sono sposato in sud Africa, ho avuto problemi col relatore della tesi.
Togliendo tutti i contrattempi, mi sarei laureato a 28-30 anni, sfigato comunque.
Ed in effetti, a pensare a cosa mi sia servito fare tutti questi sacrifici, beh, un po’ sfigato mi sento.
DOTTOR CIRANO
PS: oh David, non mi toccare l’Accademia della Panca, molti di quei ex-fancazzisti sono miei amici. Non si sa bene come (non lo sanno neanche loro, in effetti) ma fra una fancazzata e l’altra riuscivano a dare molti esami e non erano poi tanto fuoricorso, almeno non così tanto quanto ci saremmo aspettati.
Gennaio 25th, 2012 alle 10:11
Sarebbe stato sufficiente dire: “Chi all’età di 28 anni, senza una valida ragione (la più evidente: studente – lavoratore), non si è ancora laureato e continua ad essere a carico dei propri genitori commette un errore gravissimo, che pagherà con interessi da usura” (oltre ad essere un peso per l’intera comunità, che deve accollarsi i costi per la sua istruzione).
Non condividere una simile affermazione e non ripeterla ogni giorno ai propri figli (i miei genitori avevano una soglia di età di parecchio inferiore ai 28 anni quando facevano a me questo discorso) costituisce un errore ancora più grave.
Inoltre – e non ci incastra precisamente con la discussione – dovrebbe anche passare l’idea che a 28 anni non si è più “ciovani”.
Gennaio 25th, 2012 alle 10:20
Beh, almeno per gli studi non sono uno sfigato. Lo sono per la squadra per cui faccio il tifo (così oramai ci considerano). Me ne farò una ragione!!! Eh, eh, eh…..
Gennaio 25th, 2012 alle 10:26
Vabbè da un figlio di papà oltretutto raccomandato che ci aspettiamo…
In casa mia con babbo operaio e tre figli non mi potevo permettere di fare lo studente a tempo pieno e dovendo lavorare spesso anche otto ore al giorno il tempo per lo studio era quel che era, quindi per evitare di rimanere nel baratro tra lavoro e studio e magari laurearmia trentanni ho preferito smettere (non senza rimpianti).
Gennaio 25th, 2012 alle 10:32
Assolutamente d’accordo con para_noico.Credo che per decenza il figlio di papa’ dovrebbe dimettersi e andare a lavorare
Gennaio 25th, 2012 alle 10:42
buongirono
relativamente a quanto detto dal Sig Matrone posso solo portare la mia espereinza personale.
mi sono laureato una settimana prima del compimento del 24 anon di età e il mio unico impego era stato lo studio. essendomi laureato presso l’Università Cattolica il corso di laurea ha assorbito ingenti risorse al bilancio familiare quindi mi sembrava il minimo che una persona che non lavori o non svolga servizio di leva durante il corso termini gli studi entro max 2 anni di fuori corso (specialmente se non è uno studente fuori sede). Purtroppo molti ragazzi tendono ad usare l’università come una modo per ritardare l’ingresso nel mondo del lavoro senza redersi conto di quanto sia difficile entrarvi (senza spinta) e si godono un prolungamento degli studi perche “tanto paga papà”. il problema poi persiste perche ho visto molte persone di queste (i cazzeggianti) che si piazzavano piu velocemente ed in posti migliori di persone che si sono fatte il c..o in università e che avevano moltte piu qualità ma penalizzate dla fatto di non avere santi in paradiso.
sempre da mia esperienza: ho iniziato a lavorare in universita (come pagliativo durante la ricerca di un impiego) per la sorprendente somme di 1000000 di lire/500 euro/mese (pagati ogni 6 mesi) esclusi contributi e assicurazione. la cosa è andata avanti per 5 anni intervallata da lavori stagionali e saltuari per integrare la misera paga. il tentativo di entrare nel mondo accademico è stato fatto ma, come gia detto da altri in un post precedente, ci sono notevoli difficoltà (il mondo accademico italaino è una casta che piu casta non si può). quindi sono riuascito a trovare un lavoro esteno 2 contratti a tempo determinato (primo di 5 il seconod di 3 mesi) , 18 mesi a contratot formazione lavoro (5 categoria retributiva, sotto di me solo gli apprendisti e i facchini solo che io “firmavo” i documenti e i certificati) quindi contratto indeterminato, insomma ho fatto la gavettissima..ora vedo entrare persone raccomandate neolaureate esperienza “0” che appena assunte con contratto indeteminato si beccano la 3 categoria retributiva e se fori sede casa e spese pagate per 18 mesi, la stessa categoria che avevo io fino a un mese fa (solo che per i 7 anni fuori sede io mi sono pagato l’affito e le spese prendendo inizialemtne 900 euro mensili). A questo punto mi sa che sono più sfigato io con una laure aconseguita a 23 anni e 360gg di molti altri….Viva l’Italia (e Forza Viola)
PS masism rispetto per i diplomati, anzi io mi considero con molto piu orgoglio “perito agrario” piuttosto che “tecnologo alimentare”
Gennaio 25th, 2012 alle 10:43
mi scuso per il post un cicinino logorroico…ma mi si era chiusa la vena
Gennaio 25th, 2012 alle 10:48
8 ore prima della pubblicazione del tuo post, David, Martone aveva già rettificato specificando di non riferirsi agli studenti lavoratori.
Gennaio 25th, 2012 alle 10:48
Studente lavoratore da sempre, laureato in pedagogia a 27 anni, a 31 anni con il mutuo ed un lavoro precario in proprio nel terzo settore. in questi giorni sto valutando di prendere un secondo diploma ( mediasuperiore) perchè conta più di una laurea per accedere al servizio d’insegnamento primario.ci vengono a parlare prima di meritocrazia poi di fannulloni ed adesso qui non ha la laurea a 28 anni è uno sfigato…mah!
Io mi consolo di non rientrare in quest’ultima categoria…ma il tutto è davvero una follia; e pensare che volevo fare solo il maestro elementare..mica l’astrofisico nucleare!
Enrico
Gennaio 25th, 2012 alle 10:57
“Sfigati” Martone.
“Bamboccioni” Padoa Schioppa
” I poveri sono persone diseducate al benessere” The Talleyrand of Arcore.
” Ma argomentare concretamente senza sparare cazz.te?” me medesimo.
Ps: un commosso addio a Theo Angelopolous, al suo cinema evocativo, al suo messaggio intimista e poetico. Spesso dopo la proiezione dei suoi film ho avuto difficoltà ad alzarmi dalle poltoncine, quasi che le emozioni continuassero ad affluirmi anche dopo i titoli di coda. Grazie maestro per quanto mi/ci hai lasciato in eredità, grazie per i tuoi affreschi.
La Grecia che è in me.
Marco Francini.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:01
David, guarda che ha ragione Cirano.
Molti dei “panchinari” di via Laura della mia generazione li ho ritrovati, come stimati avvocati, in piazza San Firenze pur non avendo studi professionali di babbi e di mamme in cui fare il tirocinio.
E poi su quelle panche ci sono stato parecchie volte pure io, fosse solo per i culi di giurisprudenza che passavano per andare in biblioteca…. 🙂
Gennaio 25th, 2012 alle 11:10
Io sono solo diplomato e fuori corso anche li,ma immagino che chi fa l’università in 10 anni o studia e lavora ed ha il mio rispetto, o è figlio di papà e si può permettere economicamente il cazzeggio!Mi chiedo se per arrivare a certi livelli (esimi prof. ,ministri etc)gli fanno un esame!Alzi la gamba dx,bene,ora la sx……..borda con il culo per terra!
Gennaio 25th, 2012 alle 11:15
Io mi sono laureato a 25 anni e a 27 ho preso un Master, riuscendo nel frattempo a svolgere un’onorata carriera di sportivo super-agonista. Poi ho speso i cinque anni successivi in cerca del niente che offre il nostro paese a chi ha voglia di fare e non ha qualcuno che ti spinge. Se sapevo che andava cosi, me la prendevo con calma, alla faccia del vice-ministro, magari andavo all’estero, magari perdevo “tempo” ma ci guadagnavo in “vita”…
Gennaio 25th, 2012 alle 11:20
Tanto di cappello a chi lavora 8 ore al giorno e studia io mi ero trovato un part-time…ma mettiamo anche a 28 anni c’è qualcuno che puo’ avere dei problemi che lo hanno limitato negli studi senza considerare i costi delle tasse universitarie e dei libri di testo.
Martone fai una bella cosa dimettiti chiedi scusa e ricorda quando Papà intercedeva per te
Gennaio 25th, 2012 alle 11:21
Grande il vice-ministro.
E basta con la mentalità dell’italiano medio. L’italiano è sempre a giustificare tutto per poi lamentarsi che le cose non vanno.
Ovvio che se uno studente lavora ci mette di più ma non parlava degli attuali 50 enni ma dei giovani di oggi.
OH DECIDIAMOCI…. I GIOVANI SONO TUTTI DISOCCUPATI O LAVORANO TUTTI? perchè a sentire le statistiche son tutti senza lavoro… ma poi sono tutti a piangere che non finiscono in tempo gli studi perchè tutti lavorano.
Il vice ministro sara’ anche un raccomandato ma se era un cretino non sarebbe certo stato chiamato alla corte di Monti.
Altra mentalità dell’italiano medio…. se uno fa carriera…. ha avuto spinte da qualcuno…. ma invece la dura realtà amici miei è che gli italiani se lo raccontano solo per giustificare la propria tristezza.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:22
Bisogna stare attenti con questi discorsi..
Io compirò 27 anni a luglio, e a marzo dovrei laurearmi in Ingnegneria edile-architettura (laurea quinquennale a ciclo unico)..ci sono facoltà in cui è possibile rimanere in pari, altre in cui non lo è semplicemnete perchè ci sono progetti da fare che richiedono anche due o tre mesi (o più) di preparazione..in alcune facoltà in due o tre mesi si possono preparare anche due tre esamai..quindi non è possibile generalizzare!!!
Gennaio 25th, 2012 alle 11:25
Ma come ci sentiamo tutti punti sul vivo! Tutti a fare i conti sugli anni di università, e a ricordare cosa facevamo in quegli anni (comunque bellissimi, anche per chi li ha trascorsi dividendosi tra lavoro e studio)! Il fuoco del discorso è però un altro: per evitare che l’università produca laureati anziani (e svuotati da 10 anni di studio, dopo i quali è fisiologico cercare un posto fisso di lavoro anziché crearselo) è necessario che l’accesso alle facoltà sia reso più difficile, ma che al contempo gli studenti siano seguiti con cura dagli insegnanti. Dell’università io mi ricordo invece il grande vuoto di tempo che c’era tra un corso e l’altro, e la totale assenza di dialogo con professori e assistenti. Se quel vuoto venisse colmato, si concentrerebbero le energie e si consentirebbe agli studenti di laurearsi molto prima…
Gennaio 25th, 2012 alle 11:26
La dichiarazione del sottosegretario ha sollevato un polverone che poteva essere evitato semplicemente esprimendosi con maggiore precisione. Chiaro che se una/o fa solo lo studente non ha scuse, se invece nel frattempo lavora anche (per necessità o scelta) il discorso è diverso, SIC ET SIMPLICER. Fermo restando tutte le problematiche di sistema.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:27
Hai ragione! Se uno studia e lavora allora la durata degli studi si allunga inevitabilmente; se uno invece studia e basta dovrebbe avere il buon gusto di rispettare i tempi per riconoscenza nei confronti di chi lo mantiene.
Io ho avuto rispetto e riconoscenza nei confronti dei miei genitori e mi sono laureata in Medicina alcuni giorni prima di compiere 24 anni( ero andata a scuola a 5 anni).
Se uno deve anche lavorare è estremamente difficile rispettare gli appelli, le tabelle di marcia etc..ed io ho sempre avuto stima nei confronti di chi riusciva a fare le due cose insieme perchè, immagino, non deve essere facile tornare a casa stanchi e magari anche arrabbiati dal lavoro e doversi mettere a studiare. Sarebbe a mio parere una buona cosa se agli studenti lavoratori venissero riconosciuti alcuni vantaggi come orari elastici, appelli aggiuntivi etc..perchè si caricano di una fatica doppia e vanno ricompensati.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:28
Io non rientro nella categoria degli sfigati secondo questo tizio ma penso che la vera sfiga sia quella di laurearsi in fretta in un paese come il nostro, in cui il merito è riconosciuto molto di rado… conosco un bel po’ di laureati 24enni il cui unico effetto di fare in fretta è stato quello di veder scritto nella propria carta di identità, alla voce professione, disoccupato (o operaio) invece di studente… …pensi a queste cose, invece che a fare esternazioni deliranti da classico figlio di papà…
Gennaio 25th, 2012 alle 11:29
La presunzione è un male dei nostri tempi ,direi la figlia dell’arretratezza del nostro senso civico ormai privo di rispetto in sintesi:io sono intelligente gli altri sono tutti fessi.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:33
ma dai … è il figlio dell’avvocato generale dello stato … sapete che tipo di carica è (più politica che tecnica)… il post 10 ha centrato esattamente come funziona. sapendo chi era quando ho letto la dichiarazione mi sono messo a ridere. quante mille e cento di queste storie vedo: poi sarà bravo x carità ma, come dicevano sopra, a me la cattreda o la consulenza del ministero (o dell’ente pubblico)non la danno.specchio fedele dell’italia in cui i “giovani” che emergono sono già vecchi come il sistema da cui provengono.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:46
O Davide, allora io che mi sono iscritto all’università a 46 anni che sono?
Gennaio 25th, 2012 alle 11:47
Caro David,
non voglio annoiare te e tutti i frequentatori con la storia della mia vita studentesca e lavorativa ma vorrei dire al sig. Martone che ,pur non essendo stato un fenomeno come lui , ne sono particolarmente fiero. In più vorrei far rilevare allo stesso signore che questo governo di professori fenomeno, e’ composto da persone cariche di conflitti d ‘ interesse e di scheletri nell’ armadio che farebbero impallidire anche quelli di Lui. Per questo motivo io non accetto lezioni da tali professori.
Con o senza prof.FORZA VIOLA sempre !
Gennaio 25th, 2012 alle 11:48
Anche io sfigatissima.
Queste dichiarazioni si aggiungono solo alle tante, troppe castronerie che si dicono e scrivono circa la situazione universitaria italiana, su cui invece ci sarebbe da fare un discorso enormemente più complesso e riguardante formazione ed inserimento lavorativo, certo, ma anche più genericamente culturale e ambientale.
Lo sfigato per come la vedo io, è chi fa, sapendo di avere eco mediatica, qualunquismo così becero.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:52
Io mi sono laureato a 27 anni e mezzo, arrivando al traguardo nell’Aprile 2002.
Ovviamente in Scienze Politiche nella mitica sede di via Laura (David, ma ci sei stato a vedere la nuova sede a Novoli? E’uno scempio, non c’è più l’atmosfera magica della Cesare Alfieri!) con 108/110.
Però in quegli anni, pur facendo mille lavoretti e frequentando assiduamente “le panche”, me la sono goduta come un grande, divertendomi e non facendomi mancare niente! E soprattutto, incontrando le persone più importanti della mia vita (moglie, miglior amico, testimone di nozze, ecc.). E la cosa più bella è che oggi, a quasi dieci anni di distanza, rifarei esattamente tutto quello che ho fatto!
Tutto il resto sono chiacchiere di chi non sa nemmeno cosa sia la vita reale!
PS: Salutami Tommaso Fabiani con il quale ho avuto il piacere di dare qualche esame e di discutere assiduamente di calcio (lui scriveva su calciopiù ed io arbitravo in Eccellenza. Ora lui è da te ed io sono in Lega Pro..)
Gennaio 25th, 2012 alle 11:56
Figlio di operaio. Mio padre si faceva un culo tanto per farmi studiare. Quando ho deciso di fare l’università per me è stato chiaro che, non andando a lavorare, dovevo studiare almeno 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana. Mi sono laureato in Scienze Forestali a 25 anni. Lavorando part-time un paio di volte alle poste ed una all’università per tirar su qualche soldino. Poi ho fatto il militare perchè non avevo nessuna spinta per evitarlo e 2 anni di ricerca di un lavoro perchè non raccomandato. Lavoro che svolgo ancora adesso con grande soddisfazione. Dopo 4 o 5 anni che lavoravo è vanuto da noi a cercare lavoro un mio vecchio compagno di corso, pugliese e quindi fuori sede, che si era appena laureato e che all’epoca degli studi non mancava una festa o un aperitivo che fosse uno. Penso che chi si laurea a una età “matura” senza lavorare nel frattempo per mantenersi o non avendo seri problemi di altro genere che rallentano gli studi, non può essere definito certo sfigato, anzi mi par fortunato se c’è chi lo campa a ufo, ma stronzo sì di sicuro e soprattutto senza dignità.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:57
Caro David, sono un tuo grande ammiratore ed anche collega di studio…, perciò questo tuo saggio post mi ha fatto sorridere e ricordare i bei tempi di via Laura alla Facolrà di Scienze Politiche Cesare Alfieri, dove anche io, pur lavorando come te, mi sono laureato qualche anno prima di te…
Ma l’ associazione laureati dell’ Alfieri che fine ha fatto ?
Gennaio 25th, 2012 alle 11:59
— si chiamasse Scagnellato e fosse figlio non dico di un disoccupato, ma anche solo di un maestro/a di asilo ma anche di due genitri che avevano lavorato o lavorano entrambi a 1500 euro al mese e magari con casa acquistata con mutuo ventennale/trentennale, il post di patrizio n° 34, avrebbe un senso,
ma è figlio di uno in carica politica per cui non ha diritto di giudicare e fare di tutta l’ erba un fascio:
Se poi non sai come vanno e andavano le cose nelle università e cosa era ed è sostenere un esame ed essere cacciato via malamente per il puntiglio di una virgole, mentre altri, con macchinone, due domandine del cazzo e 30 e lode, allora forse è meglio che ti stai zitto.
Gennaio 25th, 2012 alle 11:59
Cavoli……Tutti laureati su questo blog!Complimenti,giuro mi sento un po a disagio!
Gennaio 25th, 2012 alle 12:09
Però però, non vanno prese le provocazioni solo nel modo sbagliato.
In quel che dice quello sbruffoncello c’è molto di vero.
Ieri ero ad una riunione col sindaco del mio comune. Ero invitato assieme ad altri colleghi artigiani, alle associazioni di settore e ai vari centri formativi.
Lo sapete che fanno corsi professionali e spesso non li pienano? Nemmeno se sono gratuiti. Nessuno vuol più fare lavori manuali, ma cose normali, come sarto, tagliatore, cose normali, operai dal lunedì al venerdì che poi prendono 1200-1300 senza straordinari.
Oggi i ragazzi se non fanno l’università sono visti come bischeri. A meno che non facciano i commessi in centro. Magari prendono 2-300 euro meno, lavorano il doppio, non hanno straordinari pagati (perché in centro 2 negozi su 3 se NE FOTTONO se lavori di sabato o di domenica).
Cioè non ho capito, che fa tuo figlio?
“L’operaio”. Opporino.
Che fa tuo figlia?
“è commessa inc entro”. Ah però, mica male, e dove?
“Eh, da H&M, da lacoste, da Guess, da Sisley da qui da là”…
Che fa tuo figlio?
“Studia ancora”, oooooo che bravo…
Vuoi mettere??
La gerarchia è più o meno questa:
1) Università (bravo)
2) commesso (va beh, benino)
3) operaio/impiegato (bah, un po’ sfigato)
Ma come mai?
Considerato poi che un operaio prende quasi sempre più di un commesso, ha le ore pagate in modo sicuramente più corretto, fa un lavoro manuale, insomma impara un mestiere…
Il lavoro manuale, nel 2012, sembra che chi lo fa è un deficiente disgraziato.
Forse è questo quello che voleva dire lo sbruffoncello.
NON PER FORZA DOVETE FARE L’UNIVERSITA’
Non per forza, come molti miei amici hanno fatto, dovete fare l’università 10 anni, magari scienze politiche, magari passare con 90 o anche meno e poi cercare lavoro a 30 anni, dopo 4-5 anni di lavoretti mezzi a nero e mezzi no, che praticamente non sai fare una mazza e della laurea te ne fai di poco o nulla.
Non tutti sono adatti all’università, che toglie fondi alle famiglie e opportunità ai giovani.
L’università è per le menti eccezionali, per chi si impegna in modo eccezionale, per chi ha volontà eccezionale.
Chi lavora e studia è già di per sé eccezionale e ha tutto il mio rispetto, ma escludendo questi… Quanti hanno perso tanti anni all’università, perdendo magari anche alcune occasioni lavorative, senza un vero e proprio perché?
Perché lui va all’università…
Io ho perso quasi 3 anni e una buona opportunità lavorativa.
E ho speso/fatto spendere alla mia famiglia l’equivalente di 4 anni accademici, che sono quasi 10mila euro.
A quest’ora avevamo 10mila euro in più e ero ragioniere dipendente, forse con meno pensieri e qualche soldino da parte.
Forse il ragionamento dello sbruffoncello, un ragionamento grezzo certo, non era proprio buttato di fuori.
Forse Padoa Schioppa, con quel “bamboccioni” voleva aggrapparsi a questa situazione…
Quanti ragazzi di 20-22 anni conoscete che lavorano sodo? o che studiano sodo? Io purtroppo ne conosco pochi. Al contrario conosco le loro famiglie, che lavorano e parecchio per garantirgli gli alti costi universitari…
Gennaio 25th, 2012 alle 12:12
Mi sono laureato alla cesari Alfieri nel giugno 1969.Siamo quindi colleghi di facoltà anche se io sono molto piu vecchio.Ho fatto ,per poco,anche l’assistentze del pro Galli docente di economia.
Gennaio 25th, 2012 alle 12:13
Laureato in giurisprudenza a 30, ormai nel lontano 2002, mi sembra una vita..
Sempre fatto il cameriere d’estate e altri lavori, postino, letturista, servizio militare e infine bibliotecario,mio lavoro attuale, iniziato quando mi mancavano 7/8 esami.
Tutto fatto con passione, ma mai come quella Viola!
Gennaio 25th, 2012 alle 12:16
ormai mi son presa di sfigata, di bambocciona, di c******a perchè non votavo un certo politico….ci ho fatto il callo alle offese di questi privilegiati!
facendo un discorso generale credo che però nessuno debba arrogarsi il diritto di giudicare la vita altrui…certo, ci sono gli studenti che lavorano, che sono “giustificati”, ma ci sono anche quelli che non lavorano e che magari hanno avuto problemi nel corso degli anni universitari, problemi personali gravi o problemi con lo studio…chi sono gli altri per definirli sfigati ancora non ho ben capito…certo è facile farlo da un piedistallo come ha fatto questo tipo…
ovviamente conosco anche io persone che a 30 anni sono sempre all’università per motivi diversi, o perchè non vogliono assumersi le proprie responsabilità o perchè i genitori li trattano ancora come bambini….ma sono eccezioni molto rare, mentre conosco molte più persone bloccate dallo stesso sistema universitario (professori desaparecidi, 3 appelli di volta in volta possibili solo a distanza di 5 mesi e poi messi tutti a 2 settimane di distanza…ne bocci uno, perdi 6 mesi)…non per giustificare, ma io cerco di capire, e non mi va per niente di giudicare… sarà che anche la mia storia forse è da sfigata, sto finendo la specialistica e ho 28 anni, ho fatto una pausa di 3 anni per lavorare, ho anche avuto difficoltà a studiare e crisi di identità per colpa di professori che toglievano anche l’ultimo residuo di passione per una materia…ma vi assicuro che la critica più feroce è la mia, mi sono già abbastanza rimproverata in passato per quello che ho fatto o che non ho fatto in tutti questi anni di studio, e non ho proprio voglia di accettare i giudizi di nessuno, nè di gente che è evidentemente raccomandata, nè di persone che neanche mi conoscono…
come detto, la mia coscienza riguarda solo me, se agli altri questo non piace, fatti loro…
ciao a tutti! alice la sfigata 🙂
Gennaio 25th, 2012 alle 12:21
Credo che l’accademia della “panca” della Viola si inferiore all’accademia della “tribuna”,con i due esimi prof del cazzeggio Marchionni e Felipe!
Gennaio 25th, 2012 alle 12:22
Se lo “splendido” di turno (nella fattispecie in esame il Dott. Prof. Martone) voleva dire una cosa seria sapete cosa doveva proporre?
Una leggina di un paio di articoli in cui le tasse universitarie a carico degli studenti non lavoratori si calcolano esclusivamente sulla base di due parametri: numero di esami sostenuti in un anno e media voto.
Chi resta in corso con la media del 30 paga zero euri, chi invece scalda il banco sostenendo un esame all’anno prendendo 18 paga anche per quello che studia seriamente e resta in corso.
Aboliamo quelle cazzate delle tasse in base al reddito, perchè siamo nella patria degli evasori fiscali e così si creano più diseguaglianze di quelle che vorremmo sanare con tale metodo.
All’università deve contare solo l’impegno, la bravura e l’intelligenza: chi merita va avanti senza pagare a prescindere dalla ricchezza o meno, chi non merita o va a lavorare o paga anche per coloro che si impegnano.
La laurea non è un diritto, questo deve entrare in testa a tutti. Lo studio è un diritto, ma come ogni diritto contempla anche dei doveri, a partira dal dovere di impegnarsi al massimo.
Gennaio 25th, 2012 alle 12:27
Caro Davide,
Tu le sei stato per 6 mesi, ho 55 anni e lo sarò per sempre. I miei genitori senza studi hanno sacrificato molto per non fare mancare il pane sulla tavola. Ho scelto di lavorare e studiare da giovane, dormivo appena 4 o 5 ore, e non per andare in discoteca. Con brani di diplomi ho fatto carriera in una ditta da piu di 35 anni ed ho aiutato i miei genitori ad avere una pensione tranquilla che nulla gli manchi a loro adesso. Con le mie imposte, qui a quasi 50 percento del stipendo, ho contribuito a mantenere l’accesso all’università a i giovani di oggi a un costo simile di quello che mi avrebbe costato 40 anni fa.
Ma sono un sfigato, non dipendo dallo stato, aiuto chi dipende, a pensarci bene sono proprio sfigato.
Un abbraccio,
Antonio D.
Gennaio 25th, 2012 alle 12:31
Mi sono laureata in fisica a 36 anni dopo una malattia che mi ha rubato 7 anni della mia vita e avendo lavorato perché figlia di due operai. Spessissimo si trattava di pomeriggi interi (almeno tre a settimana)di lezioni private a studenti che non avevano la minima voglia di ascoltare e ne uscivo arrabbiata e delusa, perché lo facevo con passione. Passione è la parola fondamentale: questa università te la toglie la passione. Molti dei miei colleghi di corso studiavano e basta, e studiavano molto. Ma anche loro hanno superato la soglia dei 28 anni; se ad un esame si presentano in 100 persone alla prova scritta e meno di dieci lo superano, qualche problema di fondo credo ci sia.
Un mea culpa da parte dell’istituzione universitaria dovrebbe essere obbligatorio!!!!
Gennaio 25th, 2012 alle 12:57
Come Giorgio Giorgi, essendo anch’io il campione dei somari entro in punta di piedi nell’argomento.
Sono il padre di due figlie.
La grande fa l’ultimo anno di liceo scientifico.
Ottimo rendimento scolastico, anche se adesso tremo perchè l’ha trovato il ragazzo,(quello con la ex panda dei Carabinieri, ne parlammo tempo addietro) e noi genitori siamo diventati due bischeri mentre icchè dice lui l’è bibbia ed è pure il meglio del mondo, sa ogni cosa ,e veste benissimo, non come il sudicio qui presente del sù babbo che puzza di filati, di sudore e va a giro con un chilo di peluia in capo.
(se poi la mi diventa per l’Inter per star dietro a lui li butto fuor di casa tutti e due)
Bene, ora procedo con la disamina delle aspettive scolastiche.
In terza media alla sognatrice ad occhi aperti le chiesi :
“che cosa vuoi fare?”
rispose lei:
-“babbo,faccio lo scientifico, e poi dopo deciderò che facoltà fare, perchè mi voglio laureare”
Io ne fui fiero,ma la misi in guardia :
-“amore, rammentati, tu stai firmando una cambiale di almeno 15 anni”
-“Perchè babbo?”
-“Semplice,perchè tra liceo, laurea magistrale, specializzazioni e un po di tempo per entrare nel mondo del lavoro tu sarai redditizia non prima di 27/28 anni.
Io ti reggo, ma ricordati che la vita ti passa davanti e dovrai tener duro ai tuoi propositi”
La figliola piccina,invece, che di certo l’è un corno ,perchè dal mio seme di sciagurato pluribocciato non può nascere un essere mostruoso simile, è in seconda media.
Tra l’altro con la riforma Gelmini entrò in prima elementare un anno prima, ovvero a 5 anni.
A scuola è una bestia, a matematica e geometria colleziona 10.
Che non sono i 10 delle elementari.
Tutti i giorni la rimedia i compiti a mezza classe.
E’ stata scelta per le olimpiadi di matematica che si terranno a febbraio.
Sicuramente ci sarà qualcuno ancor meglio di lei ,prevedo che poi ci rimarrà male.
Ma è bene, la signorina si fa i dentini.
Vengo al dunque.
Lei è una sicura futura ragioniera.
Nata e sputata.
Lei se è furba, non fa come quell’altra e a 19 anni è già al lavoro.
Evita 10 anni di posteggio tra università,tesi, dottorati e primi impieghi a termine a 600 euri mensili.
Inoltre , rispetto alla sorella eviterà trasferte, affitti nelle città delle facoltà,vitto , annessi e connessi,
Gente, io sono un artigiano, ma sui quattrini ragiono senza la calcolatrice, e so che “tra averli e non averli ci corre il doppio”
Ecco il nocciolo.
Tra l’una e l’altra ci corre , e vado stretto 200.000 euro.
I migliori saluti
Immondo
PS. In quanto al ministro Martone, ritengo che egli faccia il paio con quello dei “Bamboccioni”
Mi garberebbe che io e lui si fosse nati con le stesse carte in mano …. e chi mi legge sa cosa intendo.
Gennaio 25th, 2012 alle 13:11
No sie ma che scherzi, questo e’ un fenomeno, ma l’hai visto bene ner muso?
Ho, hai visto quello? S’e’ fermato con il rosso, allora e’ proprio una brava persona!
W l’Italia
Alessandro
Gennaio 25th, 2012 alle 13:14
giovane rimembri anchor, soave e gaudente la vita nuova dello sfigato studente …….. e feste e baccanali e gioie e amori ch’al trombator cortese tutto è concesso …… e il copular m’è dolce anchora adesso.
Gennaio 25th, 2012 alle 13:16
Ho lavorato e studiato, ancorché part-time, per tutto il periodo universitario. A 24 anni mi sono laureato, a 25 ho finito il master, a 30 il mio Phd, ottentuto lavorando full time. Assunto come collaboratore inizialmente e poi a tempo indeterminato. Ho dovuto cambiare città per trovare un lavoro che mi piacesse, ma l’ho fatto senza problemi. Adesso ho trovato un lavoro ancora più bello, ma per accettarlo devo andare all’estero, a Londra per la precisione. Sono figlio di impiegati. E sto con Martone. Capisco le eccezioni, ma non è che uno può fare la dichirazione ad effetto, volutamente tale, e cominciare a fare duecentomila distinguo.
Gennaio 25th, 2012 alle 13:24
non riesco a comprendere quale sia il problema di quando uno si laurei o si sia laureato.saranno scelte della famiglia e di chi fa eventualmente finta di studiare.possiamo discutere su come e dove alcuni titoli vengono conseguiti.leggo un sacco di giustificazioni riguardo il motivo di titoli presi in ritardo.affari vostri.anzi ,credo che molti avessero studiato meno velocemente,forse avrebbero fatto meno danni .il ministro in questione ha perso un’occasione per star zitto,specie con la strana carriera che ha fatto.
poi ,in caso di laurea veloce che accade attualmente?garantisce un lavoro o consiglia di passare direttamente dalla panca al divano…..di solito un po’ di qualunquismo va anche bene ma questo signore per dire simili scempiaggini lo hanno fatto anche ordinario a 29 anni?
Gennaio 25th, 2012 alle 13:38
Io da uno come questo Martone, e da tutta la sua bella compagnia che prende fior quattrini per sparare le peggiori puttanate, non mi farei dire proprio nulla. E tutto ciò che esce da quelle fauci mi entra da un orecchio ed esce dall’altro. Possono dare aria alla bocca fin quando vogliono ma non hanno un minimo, ma nemmeno un bricioli insignificante, di credibilità.
Gennaio 25th, 2012 alle 13:41
leggevo tempo fa che per esempio ogni 100 iscritti a ingegneria in Italia, quasi tutti -quelli bravi e i fancazzisti figli di papà- prima o poi arrivano a laurearsi. In Cina invece c’è una competitività da far paura, i 100 che arrivano a laurearsi sono i selezionati di oltre 20.000 “partecipanti”, una sorta di gara ad esclusione che premia i migliori, i più motivati, i futuri cervelloni del pianeta. Se le cose stanno così i nostri laureati sono sfigati a prescindere…
Gennaio 25th, 2012 alle 13:41
Scusate per gli errori di battitura (sulla tastiera, non come le genitrici di alcuni che stanno ai piani alti) ma la fretta mi ha preso la mano!
Gennaio 25th, 2012 alle 13:55
L’essere in questione deve essere una sorta (del tutt’oggi insuperato) Brunetta del governo tecnico. Questi sembrano infatti avere tutta l’aria di appartenere a quella categoria a cui garba fare il finocchio con il culo degli altri, la cui capostipite fu tale Maria Antonietta D’Asburgo Lorena alla quale la leggenda vuole che le fosse attribuita la famosa frase: “Se il popolo non ha il pane, che mangi le brioches!”.
Peccato però che il popolo non accettò il premuroso consiglio, ma con quel poco di forza che gli rimaneva, fece la rivoluzione e le tagliò la testa. Amen.
Gennaio 25th, 2012 alle 13:57
idem…laurea a 32 anni ma non avendo mai frequentato e lavorando sempre…sto signore più che sfigato è un pappascodellata…lasciamo perdere…
Gennaio 25th, 2012 alle 13:58
Anch’io ho 28 anni, non sono laureato e faccio scienze politiche; questo mi fa sentire un cazzone, però sono convinto che se quel simpaticone facesse un giorno intero nel magazzino dove lavoro, direbbe meno pu$$$nate. P.s.: il papà è amico di brunetta e questo dice tutto…
Gennaio 25th, 2012 alle 14:12
A 28 anni militare nei VAM compreso.
Storia molto simile a quella dell’amico Massi71, non mi pento assolutamente di nulla.
Comunque, non per trovare scose ma per perseguire la verita’, c’erano e ci sono Universita’ e Universita’, non che nessuna sia facile, ma obbligatoriamente alcune sono sicuramente più’ faticose, ma su questo ci si potrebbe scrivere un libro e non ne verremo mai a capo.
Cmq nella vita, a livello professionale, niente mi ha saputo dare maggiore soddisfazione di quel giorno, finita la discussione dove ho potuto dire:”ce l’ho fatta!”
Zachini
Gennaio 25th, 2012 alle 14:15
Quante chiacchere, la verità è che ognuno è il miglior giudice di se stesso.
Gennaio 25th, 2012 alle 14:20
Mi sono fermato sul bordo di una via a sentire l’ennesima autocelebrazione di Corvino, se guido poi tampono qualcuno…E s’ era detto e s’era fatto e sr e come eravamo e i punti e sconfitte meno del Milan. Non conta un caxxo. Hai rotto i corbelli. Io guardo al presente che ci dice 3 anni di vomito. E basta!!!!!!
Immonda o Mario T o Goderigher, il locale mi confermate quello in P.za Giorgini?
Gennaio 25th, 2012 alle 14:43
Michel Martone, figlio di Antonio Martone, avvocato generale in Cassazione, ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati…la frase non poteva che essere del classico tipo figlio di papi; secchione e sfigato nella vita…LA FRUSTRAZIONE L’è UNA BRUTTA BEGA(occhio perchè questo fa una finuccia)..noto anche con che gran coraggio molti si permettono di dare giudizi sulle persone in questo blog…LEONI DA TASTIERA E CONIGLI NELL’ANIMA…andatelo a dire in faccia alla gente quello che pensate(NESSUNO VI MANGIERà)…solo la codardia…quella si che vi MANGIERà!!
Gennaio 25th, 2012 alle 14:48
E io, che ho solo un misero diploma superiore, che cosa sono?
Gennaio 25th, 2012 alle 15:47
Ciao a tutti .
Vorrei far presente che oggi parliamo di formazione continua come strumento di crescita per tutta la durata della vita di un individuo.
Ho 42 anni e ho due lauree ma nonostante tutta la mia formazione è necessario mantenere sempre un certo grado di formazione.
purtroppo in Italia non c’è la cultura della “formazione continua” altrimenti certi personaggi che rivestono cariche di responsabilità verrebbero messi da parte da persone che sicuramente avrebbero competenze maggiori .
Questi personaggi sono il risultati di un modello basato sul “nepotismo”, su un diritto di ruolo solo perchè ereditato da una determinata famiglia.
siamo stufi di questa gente…..
Un saluto a tutti e forza viola.
Gennaio 25th, 2012 alle 16:10
Mah! Io non capisco tutto questo putiferio che si è scatenato dopo le dichiarazioni di Martone. Secondo me il senso che voleva dare era proprio quello cha hai spiegato te, doveva fare solo qualche precisazione in più. Io ho 34 anni e ho frequentato La Sapienza di Pisa e di fancazzisti ce ne stavano tanti, tanti…….
Gennaio 25th, 2012 alle 16:52
Gino2 al 73
ti domandi da semplice diplomato chi tu possa essere in proporzione…
In parte ti ha risposto IB, comunque ribadisco:
sei stato uno dei più furbi del Blog.
CIRANO
Gennaio 25th, 2012 alle 17:24
@ lorenzo (post 61): se la dichiarazione di Martone la facessi te (che penso tu provenga da una famiglia normale) tanto di cappello, ma se la fa uno che è nato paraculato onestamente non l’accetto.
E comunque per me gli anni dell’università devono essere goduti il più possibile, te hai fatto una scelta che rispetto ma che io non ho fatto pur avendone la possibiltà.
E’ questione di punti di vista.
Gennaio 25th, 2012 alle 17:49
Si Altogarfagnanese, confermo che è quello e che ho anche già fissato il tavolo .
Alla tua moglie tu gli dici che è successo un fattaccio , che non ti puoi trattenere in ulteriori spiegazioni e che devi andare per forza perchè si tratta di una cosa molto seria.
Mascetti docet
Immondo
Gennaio 25th, 2012 alle 22:17
Nemmeno diplomato.
Semplice licenza di scuola media superiore: Istituto Professionale. Anno 67.
Nel 68 assunto come poco più che fattorino(ancor prima del servizio militare)presso l’Azienda dove ho lavorato per 40 anni andando in pensione come Quadro.
Quasi per senso di rivalsa (cosa sbagliatissima)e un po’ di vanagloria (altra cosa sbagliatissima) avrei voluto moltissimo che i miei figli si fossero laureati. Argomento di aspre discussioni familiari per anni.
Ma buon sangue non mente.
Uno ci ha provato. Dopo pochi mesi, con grande onestà mi ha detto che non era cosa per lui.
Dal giorno che ha smesso non mi ha più chiesto una lira. Ha sempre lavorato e oggi ha un buon impiego a tempo indeterminato in un’azienda affidabile con un buonissimo stipendio, anche se si fa un discreto mazzo 6 giorni la settimana 8 (ma anche 9) ore al giorno
La seconda nemmeno ci ha provato. Diplomata a giugno, a Novembre assunta come commessa per 3 mesi (periodo Natale).
Si è fatta valere e a Gennaio l’hanno assunta come apprendista, ma, grazie a Dio, a tempo indeterminato. Lavora molto, spesso anche le feste comandate, non guadagna tantissimo ma è indipendente ed è contenta di quello che è e di quello fa.
Avessero fatto come io avrei voluto forse sarebbero in cerca di lavoro, non indipendenti e forse un po’ frustrati.
Certo che a corsa lunga, forse, avrebbero avuto una vita più facile e guadagnato di più.
Ma tutto sommato, ne per me, ne per loro mi rammarico. Anzi guardandomi intorno mi sento molto fortunato e orgoglioso di loro per essersi comunque fatti valere nella vita.
Ciò non toglie che abbia la massima stima e ammirazione per chi seriamente studia e si laurea e ancor di più per chi si laurea lavorando.
Sono invece indignato con chi scambia l’Università per un facile parcheggio e comoda scusa per restare a carico dei genitori e della società. I miei figli hanno avuto il buon gusto della lealtà.
Mancano di rispetto verso chi vorrebbe farlo seriamente, ma non può, verso chi si sacrifica per farla e anche verso chi produce mentre loro cazzegiano.
MARIO T.
Gennaio 25th, 2012 alle 23:07
vice ministro del lavoro: ”Se a 28 anni non sei laureato, sei uno sfigato”. Leggo dal vocabolario della lingua italiana il significato di “sfigato”: colui che è sfortunato, scalognato, iellato, sventurato.
Ragazzi da una parte la società viene incentivata alla formazione continua perchè solo attraverso la formazione c’è una crescita dell’individuo; dall’altra un rappresentante dello stato si permette di offendere tutte le persone che non hanno avuto la possibilità di occuparsi solo della “Scuola”.
Questa è gente infame che ha fatto la scuola con la “Q”…..
ciao Ragazzi.
Gennaio 26th, 2012 alle 08:29
Basta guardargli negli occhi. Secondo me oltre la meta’ degli studenti universitari sono sfigati fanxazzisti .
L’altra meta’ si salva.
Bravi studenti dal futuro molto probabilmente precario.
Nippo
Gennaio 26th, 2012 alle 09:17
Posso esprimere il mio concetto di sfigato a 28 anni ???
Sfigato a 28 anni è colui il quale non ha steso almeno una ventina
di ragazze di pari età e di nazionalità diversa,almeno una decina di ragazze
gia fidanzate fisse e almeno un paio di donne sposate.
Tutto il resto è fuffa.
Gennaio 26th, 2012 alle 10:12
@ MARIO T.: sul fatto che il laureato, nel lungo periodo, vada a guadagnare di più del diplomato permettimi di avere tantissimi dubbi. Nella maggioranza dei casi, dopo 15-20 anni di lavoro, la differenza tra stipendi è minima se non nulla.
Gennaio 26th, 2012 alle 16:53
Egregio Dott. Guetta,
in relazione alla Sua (inutile) citazione sui “fancazzisti” di via Laura, detti “quelli della Panca”, Le significo che mi onoro di essere stato tra quegli amici che hanno strusciato il loro augusto sedure sul citato sedile proprio nei tempi in cui Lei frequentava, come me, le auguste aule della gloriosa “Cesare Alfieri”.
Ebbene, personalmente ho gioito esattamente di quello di cui Lei scrive, tranne che l’aver fatto poco. Infatti, mi sono praticamente laureato in quattro anni, visto che sono andato in fuori corso di pochissimi giorni, avendo discusso, e brillantemente, la mia tesi il 12 dicembre.
Le significo, inoltre, che non sono il solo, anzi!, tra quelli che Lei indica come “facazzisti della Panca”, ad aver avuto una brillante e breve carriera universitaria. Oggi, molti di quei “sfigati”, “quorum ego” (come direbbe un mio caro amico “Panchinaro”), sono affermati e brillanti professionisti, manager o docenti universitari (sic!).
Per inciso, i Panchinari dell’epoca continuano a frequentarsi o a vedersi regolarmente durante bellissime e divertenti cene, dove celebrano i “bei tempi” che li hanno visti studenti gaudenti, ma per nulla sfigati.
Visto che per Sua ammissione il Suo corso di studi è durato più del mio, indovini che è lo sfigato del caso?
Non me ne voglia e accetti volentieri, oltre che i miei cordiali e tifosi (viola!) saluti, il mio benevolo rimbrotto.
Dott. Spiros STELLA (Alfierino)
Gennaio 26th, 2012 alle 18:32
David,la incassi così?
Su, su, urge pronta ribattuta.
Te la suggerisco io una battuta.
Chiedigli all’esimio se la sua voce tutti i giorni viene ascoltata da 150.000 persone,se la gente lo ferma per la strada a farsi fare una foto insieme e se lo fermano per farsi mettere la dedica sul libro i cui proventi sono andati benemeritamente in beneficenza.
Digli anche che dopo la virgola la “e” non ci vuole e che dopo i punti esclamativi ci vuole la maiuscola.
Digli anche che impari a battere a macchina , datosi oltre ad errori ortografici degni dei miei post da terza media inferiore, ogni tre righi commette un errore di battitura.
A tal proposito correggo l’esimio dottore rammentandogli che non si scrive” “sedure” ma “sedere” e non si scrive “facazzisti” ma fancazzisti.
Se costui è stato anche docente universitario ora capisco perchè le università italiane sono in questo stato.
Foppediglielo
Che questo Spiros sia lo Spiros dell’ultima serie di Masterchef?
Vadi, vadi…
Per ogni controversia col signore eleggo il mio foro competente domani sera alle 20,45 in piazza Giorgini in Firenze.
Distinti saluti
Dottor Prof. Immonda Bestia
docente in baffonologia applicata
RISPOSTA
Ma figurati, Antonello.
Ognuno è figlio della propria storia: chi è nato con il culo nella nutella non sa cosa si è perso nel partire da zero e provare piccole soddisfazioni anno dopo anno senza dover dire grazie a nessuno.
Se lui è contento così, fallo divertire, ciao
David
Gennaio 26th, 2012 alle 19:23
Hai ragione David, non sa cosa si è perso a partire da zero.
Con cinque carte in mano e neanche una coppia .
Immondo
Gennaio 26th, 2012 alle 21:39
Grande Cairoli 82
Gennaio 27th, 2012 alle 01:24
Gentilissima “Immonda Bestia” (“nomen omen”, m’immagino), ha ragione: non so battere in generale, tantomeno a macchina; cosa che Lei vedo sa fare molto bene. Di solito mi servo di una segretaria; c’è chi può e chi non può: e io può! Però non sapere battere a macchina, cosa della quale me ne frego, non significa non sapere scrivere in italiano. Chi l’ha detto che dopo la virgola non ci vuole la “e”? Faccia un bel ripassino di grammatica Lei, cara la mi Bestia Immonda, e vedrà, come ho appena fatto, che ci vuole, eccome! La vedo scarsino. L’ultima frase del suo secondo post ne è la dimostrazione: senza nemmeno un verbo, suvvia! Davvero da terza media, come dichiara con umiltà e franchezza…
Accetto il suo invito e vo’, vo’. Piuttosto, rimanga Lei dove sta. Non si muova ne’ si tentenni, che è meglio.
Caro Dottor Guetta, una replica, questa volta seria, a Lei, dopo quella tra lo scherzoso e il faceto al Prof. Dott. Immonda Bestia,docente ecc…
I Suoi giudizi gratuiti se li risparmi. Lei non conosce la mia storia e la sua presunzione che io sia nato con “culo nella Nutella” (lo scriva in maiscolo la prossima volta) risulta persino offensiva. Scusi la scivolata sul personale, però mi ci tira dentro, ma ho dovuto far presto presto a laurearmi per necessità e non perchè andavo di fretta; purtroppo il “culo nella Nutella” (maiscolo!)non me lo sono mai sporcato.
Far di tutta un’erba un fascio non le fa onore. E’ ricaduto nella trappola della generalizzazione che fa tanto “captatio benevolentiae” verso il Suo pubblico di adulatori.
Accetti le eventuali critiche, specie se garbate, sebbene ironiche, come io le ho espresse: d’altra parte Lei è personaggio pubblico e ogni sua chiosa dovrebbe essere attenta e calibrata. Capisco che gli adulatori, modello il “Bestia”, Le facciano piacere, ma Le farebbe onore accettare le amichevoli e benevoli critiche tali quali quella che io Le ho indirizzato.
Io mi diverto anche così, come giustamente scrive. Capisco che Lei invece ci campa…
Le sembrerà strano, ma sono sinceramente un Suo ammiratore (ma non un Suo adulatore!).
Ancora non me ne voglia per la franchezza e accetti i miei saluti (ovviamente viola)!
Spiros STELLA (non quello di Masterchef)
P.S.: cara la mia Bestia se ci sono errori di battitura li segni pure in rosso, li segni… e sai quanto me ne cale…
RISPOSTA
Accetto tutto, o quasi tutto, ciao
David
Gennaio 27th, 2012 alle 08:33
Ciao Zac
Se non sei vegetariano e ti piace la ciccia e sei sempre a NYC ,non mancare una cena da Rosie O’Grady’s in 800 Seventh Ave. (212)582-2975 ci si mangia delle steaks da favola a prezzi concorrenziali.
Gennaio 27th, 2012 alle 09:09
Per Zac & Cairolibrothers
Adoro Rosie O’Grady’s!!!! E se invece delle bistecche vuoi mangiare giappo, non perdere Morimoto (Chelsea 10 ave, 88th street).
Gennaio 27th, 2012 alle 11:11
@ Spiros STELLA: http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=6234&ctg_id=93
La tua licenza poetica sulla “e” dopo la virgola è a malapena tollerata da gente che di grammatica ci capisce più di noi.
Gennaio 27th, 2012 alle 12:22
@MASSIMILIANO 71.
Ti ringrazio per la segnalazione. Ovviamente avevo letto la chiosa su quel sito, da cui copio/incollo questa frase illuminante: “l’uso della virgola resta una scelta stilistica personale, un modo per dare rilievo espressivo a singoli elementi di un testo, una maniera per conferire un particolare ritmo alla narrazione, ma, soprattutto, una scelta che determina significativamente lo stile comunicativo di un autore.”. ERGO, NON è un errore, ma una scelta stilistica nella scrivere (cosa di cui io, comunque, non faccio di professione).
Di siti che trattano dell’argomento ce he sono a josa e tutti concordano con quanto sopra espresso. Puoi “googolare” tu stesso.
Direi che è corretta nella frase incidentale; io la uso in questo caso. faccio un esempio banale: con due frasi simili:
“Mele, pere e banale”. Questa è un’elencazione.
“Mele, pere, e banane”. Qui si vuol dare enfasi al fatto che ci siano anche delle banane.
Inoltre, vale soprattutto quando la congiunzione si trova tra due elementi coordinati o prima dell’ultimo elemento di un’elencazione; altre volte la virgola prima della “e” è invece ammissibile nel caso di due frasi coordinate particolarmente lunghe (“Edgar lavorò per tutta la settimana nel giardino del cappellano, e tornò alla sera il lunedì successivo”), o addirittura raccomandata per evitare ambiguità (“la terra era allora di chi la voleva, e sapeva produrre frutti eccellenti”).
Non concordi?
Ti ringrazio comunque per la tua segnalazione, che apprezzo. Apprezzo meno la tua conclusione, e ancora meno quel ditino saccente alzato. (Lo vedi che qui ci sta bene?).
Un cordiale saluto.
Gennaio 27th, 2012 alle 12:24
Stellina, dammi retta, vai vai….
quelli come te me li metto nel taschino.
Dici che i documenti te ti batte la segretaria?
Dammi retta allora cambiala!
Spendere! Bisogna spendere!
Codesta signora è la Zagano o la Bruzzone delle segretarie.
Lo sai chi era Zagano?
Un impiegato del catasto?
None.
Ma sopratutto stellina rammentati una cosa.
Io non sono un adulatore.
Nella vita ho mandato affanc… Presidi , Primari d’ospedale,Vicesindaci, direttori di banca e ottimi clienti che avevano il lieve difetto di starmi sulle palle.
Stai tranquillo che il giorno che avrò da ridire qualcosa al Guetta non gliela farò freddare.
E con nome e cognome.
Ciao Spiros, stammi bene, anzi no, non c’allarghiamo, stammi così così.
Tuo Immondo
Gennaio 27th, 2012 alle 12:37
Zac, non gli dare retta a Cairolibrothers, ti fa spendere 80 dollari per una bistecca. 😉
Se mi scrivi alla mia mail ti do l’indirizzo di mio cugino e ti porta lui a spasso nei posti giusti.
Ricordati di andare a vedere la nostra sede del Viola Club .
sarchiaponestellare@tiscali.it
Gennaio 27th, 2012 alle 13:08
@ Spiros Stella: guarda che in grammatica italiana, da ragioniere sfigato quale sono, di saccenza ce ne metto veramente poca.
Io mi fermo alle ferree regoline che la maestra Bausi mi insegnò alla scuola elementare Matteotti.
Magari, come disse il buon Lucky63, mi comporto più da “professorino” su altre materie, ma sulla grammatica mi accontento di non fare errori marchiani ed evito accuratamente di insegnare ad altri. 🙂
Gennaio 27th, 2012 alle 15:46
Sull’utilizzo delle virgole e su altre interpunzioni, omissioni comprese, benché la scuola reprima l’accoppiamento di congiunzioni, propendo più per la versione del Sig. Spiros; sulla questione copule mi sono già espresso e propendo.
Gennaio 27th, 2012 alle 16:38
Caro Prof. Dott. Immondo,
e vo’, vo’, ho già detto di sì.
Ma la vedo dura che entri nel Suo taschino: 1,95m. per 110 kg…
Il post l’ho scritto io, non la segretaria, con ciò evidenziavo che non ne sono avvezzo e che sbaglio a dattiloscrivere. Insomma, ammissione di colpa.
Ci accomuna stessa sorte, vedo, e sono contento: abbiamo mandato affanculo tante persone. Facciamo un patto, Lei non ci mandi me e io non ci mando Lei, anche perchè non la conosco e nemmeno m’interessa farlo, sebbene, devo ammettere, mi garbano, e parecchio (“e” dopo la virgola, a dimostrazione che ci sta bene), la Sua verve e la Sua vis polemica intelligente.
Per l’appunto sto proprio così e così, l’influenza che dilaga!
Con cordialità.
Spiros Stella (che non è un alias)
Gennaio 27th, 2012 alle 17:58
Spiros, lei non ci crede, ma davvero la posso mettere nel taschino.
Lo sa perchè?
Perchè io di chili non ne peso come lei 110, ma 135 , e infatti non trovando più le cinghie di adeguata circonferenza adesso uso le bretelle.
Ma se ci incontriamo le faccio vedere le foto delle tre volte che sono stato 75 chili.
La saluto, con un gran desiderio;
lei è troppo pronto nelle risposte.
Significa che lei è un abituè del blog.
Orsù, non ci faccia confondere, qui c’è da fare, ci dica con che “nicche” si presenta abitualmente.
Sarei addolorato di essermi piccato con un frequentatore di blog che in realtà , chissà,è tra i miei diletti.
Va là, voglio spendere; a questo giro le manderò cordiali saluti.
Antonello Vannucci
Gennaio 27th, 2012 alle 23:57
Antonello, mi permetto di passare al “tu”, credo siamo d’accordo. No, non sono un habitué (si scrive con l’acca davanti e con l’accento acuto, non grave) di blog, ma sono un assiduo facebook.
Ma che “nicche” vuoi che abbia? Col nome che mi ritrovo basta e avanza quello e ci fo tutto.
Devo dirti che mi garba un monte il tuo argomentare: velonoso, pungente, sarcastico e… politamente scorrettissimo.
Se sei su FB e mi chiedi l’amicizia sarò felice e onorato di dartela, così ci si “cazzotta” lì (metaforicamente!, sono un estremista liberale non violento!).
Un saluto,
Spiros Stella
Gennaio 28th, 2012 alle 10:45
Si ci sono.
Cerca Bestia Immonda e mi trovi.
Anche se ti avviso, ci vado si e no una volta al mese a vedere cosa succede.
Comunque tu mi sopravvaluti.
Essere mio amico non è un vanto ma una tara.
Le migliori cose.
Vedi , tu hai fatto carriera, tra poco siamo ai baci.
Aaahhh ahhha aaah
Immondo
Gennaio 30th, 2012 alle 19:26
Io ed il Giovane Holden, se è quel Giovane Holden, ci si ritrovava su Fiorentina.it a chiacchierar di Firenze anni 80, i nostri 20 anni. Chissà se se lo ricorda. Un piacere ritrovarlo qui. P.S.: anche io ho fieramente scaldato le panche di via Laura. Saluti.