Pensare a Stefano Borgonovo in questi giorni di grande grigiore viola (questa storia del mancato annuncio di Amauri è un altro piccolo tassello alla confusione totale) è come dare da bere ad un assetato.
Rasserena la mente, aiuta a relativizzare, ci fa capire quali siano le cose veramente importanti della vita.
Ho ancora in testa quello che mi disse Alberto l’ultima volta in cui sono riuscito a parlarci, poche settimane prima che se ne andasse: “Quello è veramente un grande, una persona da ammirare”.
Lui, a cui del calcio non era mai fregato niente, aveva percepito nell’abisso della sua malattia quanta forza d’animo ci vuole per non rimanere schiacciati dalla vita.
Venerdì prossimo andrò da Stefano, grazie ad Aurelio Virgili, figlio del grande Pecos Bill e lui stesso persona straordinaria, che di Stefano è sempre stato una specie di angelo custode, nella buona e nella cattiva sorte.
Faremo una diretta da casa Borgonovo, cercheremo di trasmettere le risposte alle domande che vorrete inviare tramite il blog, tramite Radio Blu (pentasport@radioblutoscana.it) o violanews (redazione@violanews.com), certamente gli manderò tutto ciò che arriva via mail.
Sarò certamente emozionato e non assicuro niente sulla mia tenuta professionale.