Può anche essere che Pazzini ad Ascoli stia in panchina, ma ho come l’impressione che Prandelli sia un po’ più tranquillo sulla conquista della salvezza.
Da qui la sensazione che ragazzi come Pazzini, appunto, e Montolivo troveranno sempre più spazio in quello che potrebbe diventare (e qui tocco ferro, invitandovi a fare altrettanto) un campionato molto simile a quello 1967/68, quando trovarono posto in pianta stabile ragazzi come Merlo e Chiarugi, senza contare l’affacciarsi in prima squadra di Esposito e Superchi.
Insomma, la Fiorentina potrebbe diventare un eccellente laboratorio di gioco, in cui mettere in secondo piano il risultato (sto parlando di febbraio/marzo, non del presente), puntando invece alla crescita di un’idea di squadra che potrebbe darci grandi soddisfazioni.
Fra l’altro vi confesso che a me l’Uefa proprio non mi entusiasma: per come è diventato il calcio oggi, la considero un intralcio e basta, senza l’appeal degli anni settanta e ottanta.
Ci pensate ad un campionato senza impegni di Coppa, in cui si parte da zero e con una squadra pronta a decollare con un impianto di gioco super collaudato?
Vabbeh, ho volato troppo, pensiamo ad Ascoli e a non prendere schiaffi.
In tutti i sensi.