Frammenti dell’infanzia: le prime partite della Fiorentina, la passione per i viola, il pianto irrefrenabile quando Hamrin se ne andò via e Gianni Rivera, il mio giocatore preferito, pur non avendo mai avuto alcuna simpatia particolare per il Milan.
Mi piaceva moltissimo come giocava, la sua tecnica, il mettere il pallone nei corridoi impossibili e la rete del 4 a 3 alla Germania vista in diretta in un orario proibito è stata la mia definitiva iniziazione al calcio.
Mi è poi sempre piaciuto anche dopo, quando prendeva posizioni scomode fuori dal campo, l’orgoglio mostrato all’arrivo di Berlusconi e ricordo ancora la grande emozione provata la prima volta che lo intervistai nel maggio 1979, quando era alla sua ultima stagione da calciatore.
Ora leggo che ha firmato un contratto con la Rai per partecipare a “Ballando con le stelle”: ma perché?
Che bisogno aveva di infilarsi, uno con il suo carisma ed il suo passato, nel tritacarne televisivo?
Rivera non è mica Bobo Vieri, oltretutto viaggia spedito e da gran signore verso i 70 anni, che compirà nel 2013.
Una delusione, davvero, superiore anche a quella provata quando ho visto Robert De Niro cinguettare commosso con tutti i protagonisti di “Manuale d’amore 3”.
Di peggio ci sarebbe solo “Il Grande Fratello” per Rivera e “Vacanze a vattelapesca” per De Niro, ma ormai non si può più essere sicuri di niente.