Domanda che mi sono sentito rivolgere almeno una decina di volte in questa bellissima giornata post Natale, in cui mi sono veramente goduto Firenze e la famiglia.
Tra circo con i piccoli e cinema e ristorante con Letizia, almeno una decina di tifosi che hanno avuto la bontà di riconoscermi mi hanno rivolto il quesito fatale: “che facciamo qualcosa, oppure no?”.
L’aggiunta più ricorrente era un “poveri noi, come ci siamo ridotti”.
Se poi si analizza bene il lessico usato, si scoprirà che questo “noi” che compriamo o facciamo qualcosa ha un valore altissimo, significa che davvero la Fiorentina è una cosa nostra, anche se poi i soldi ce li mette, o dovrebbe mettere ancora, la famiglia Della Valle, e non è un particolare di poco conto.
Secondo me però la domanda dovrebbe essere articolata meglio, perché che succeda qualcosa è perfino inevitabile e quindi il problema non è se si compra o meno, ma chi si compra.
Per esempio finalmente un attaccante degno di questo nome e del campionato italiano, e poi un uomo di peso a centrocampo che sia superiore al terzetto delle poche meraviglie: Kharja-Munari-Lazzari, un gol in tre (o in sei, se si aggiungono pure Behrami-Montolivo-Vargas), non so se mi spiego.
Chiedo troppo?