Volevate qualcosa di costruttivo? Lollo De Silvestri.
Mi ha colpito oggi, prima, durante e dopo l’intervista.
E’ un ragazzo profondamente turbato dalla piega che ha preso la sua stagione e un po’ la sua carriera, lui sa di dare il massimo, ma quel massimo, che era sufficiente prima, ora non basta più.
Sta spingendo al massimo per recuperare e nessuno lo può accusare di scarso impegno.
Ha un po’ ragione quello che ha scritto un amico del blog: più che un’intervista sembrava una seduta di psicanalisi, perché, lo confesso, mi sono sentito più un babbo che un giornalista.
Avevo lasciato De Silvestri un anno fa con gli occhi che sorridevano e l’ho ritrovato un po’ smarrito, ma anche con l’idea che il punto più basso sia alle spalle e che la risalita, per quanto dura, sia incominciata.
Magari mi sbaglio, magari domenica (e speriamo di no) De Silvestri gioca da 4, ma certamente non è uno che se ne frega, non è insomma Vargas, tanto per farci capire.
E a proposito di comprendonio: ma cosa avevano in testa l’ormai ventisettenne Lazzari, il sempre imprevedibile Cerci ed il baby Pazzagli (chissà che direbbe Andrea…) quando si sono fatti vedere alle due di notte nel solito locale in di Firenze sud a 60 ore dalla partita col Palermo?
Io ormai rinuncio a capirli questi ragazzi, perché arrivo solo alla tempesta ormonale che giustifica sedute piacevoli con l’altra metà del cielo, meglio comunque se in orari consoni al sonno dell’atleta.
Ma farsi vedere in piena notte in giro per Firenze è proprio senza senso e giustifica una multa esemplare, parametrata ovviamente all’entità degli ingaggi.