Ecco il paradosso: lo sventurato Delio Rossi, a cui non importerebbe niente della difesa, incarta un pareggio a reti inviolate contro il grande Milan, ma grande davvero, perché gioca il miglior calcio d’Italia.
Ad essere sinceri ed obiettivi, però abbiamo poca voglia di esserlo dopo i 18 mesi di quaresima con Mihajlovic, c’è andata di lusso tra rigori, pali e gol regolari annullati, però io nel secondo tempo ho visto qualcosa che assomiglia ad una squadra.
Nel primo ci hanno messo sotto in modo imbarazzante, un po’ come la Juve a Torino, solo che eravamo a Firenze, eravamo in tanti, loro sono meno cattivi e qualcosa dalla panchina si è mosso anche nei quarantacinque minuti.
Nastasic mi ha sorpreso (e qui Corvino è stato bravo) e Behrami entusiasmato: la grande preoccupazione è l’attacco, senza dimenticare che mancava Jovetic, oggi viste le condizioni di Gilardino molto più del 50% del reparto.
Su Silva sono (quasi) arreso, ormai con i suoi zero gol si sta avviando a far compagnia a Bonazzoli-Castillo (insuperabile!)-Keirrison, mentre non ho capito bene quando si sveglierà dal torpore Munari, che in pratica non fa niente.
Si sono invece notati dei segni di ravvedimento da Kharja e venti-minuti-venti ottimi di Montolivo, quando in radiocronaca ero ormai oltre la stizza.
Gran punto quindi, che ci fa passare una bella domenica, in attesa che il professor Rossi operi più in profondità.