Una settimana fa ero con Giancarlo Antognoni a ricordare Andrea Pazzagli e la sua presenza, così come quella di Giovanni Galli, Celeste Pin, Gianfranco Monti e Xavier Jacobelli ha nobilitato un pomeriggio a cui io e Mario Tenerani tenevamo moltissimo.
Poche ore prima dell’evento, Matteo Magrini di Radio Sportiva aveva intervistato l’ex capitano viola che gli aveva intimato di non fargli alcuna domanda sulla Fiorentina perché non voleva assolutamente parlare della squadra di Della Valle.
Mercoledì è venuto al Pentasport Vincenzo Guerini a cui, con delicatezza, ho posto la domanda che mi sono fatto come il 90% dei tifosi: “non ti è sembrato un po’ strano che abbiamo chiamato te invece di Antognoni?”, domanda in cui era implicito come il sottoscritto pensasse che Giancarlo fosse l’uomo giusto per quel ruolo.
La risposta di Guerini la sapete, era rimasto sorpreso anche lui della scelta, ha ricordato come “Antognoni fosse la storia della Fiorentina”, assolutamente non paragonabile con lui e poi ha tirato fuori le telefonate fatte a cui l’ex compagno non ha risposto.
Come ho già scritto, in quel momento l’istinto giornalistico mi avrebbe detto di provare a chiamare Antognoni, che al 99%, ne sono certo, avrebbe rifiutato di intervenire, ma poi la questione mi sembrava talmente delicata e personale da farmi rinunciare ai miei propositi.
E’ stato un atto di rispetto nei confronti di Guerini, ma anche e soprattutto di Antognoni e lui queste cose le sa benissimo.
Il giorno dopo è venuta fuori un’assurda polemica via facebook/blog con Rita Antognoni ed io per evitare fraintendimenti l’ho chiamata raccontandole fra le altre cose tutto quello che avete appena letto.
Sulla vicenda chiamare o non chiamare mi ha risposto che avevo fatto bene e che comunque quasi certamente Giancarlo non sarebbe intervenuto.
A distanza di quasi tre giorni dalla trasmissione, oggi esce questo comunicato di Antognoni per me inaccettabile nella parte in cui parla di giornalisti genuflessi verso la società (non sono Alice nel paese delle meraviglie, è chiaro il riferimento al sottoscritto che conduceva il programma), giornalisti che non concedono possibilità di replica.
Questa rabbia assolutamente ingiustificata nei miei confronti è un’offesa che non accetto in alcun modo.
Ho quasi 51 anni, ne ho passati 33 a seguire la Fiorentina, credo e spero di aver conquistato parola dopo parola una credibilità in chi ascolta e legge ciò che ho da dire, ho litigato con tanti potenti (ultimo della serie Corvino, che mi pare sia piuttosto influente nell’ACF Fiorentina, ma credo di essere agli ultimi posti nella hit-parade di Mihajlovic, che forse conta qualcosa in più di Guerini…) e solo nei confronti di Antognoni ho evitato più volte di andare allo scontro proprio per rispetto all’idolo che è stato nella mia adolescenza.
E’ succeso anche quando le sue parole fuori luogo mi hanno creato mesi durissimi (successe, e non è stato ve lo assicuro l’unico caso, nel febbraio 2001 quando, nella querelle con Sconcerti, quando in tv lui disse che con Sconcerti e Sandrelli facevo parte del clan dei marsigliesi e dopo poco cominciarono ad arrivarmi per mesi lettere e telefonate minatorie).
Adesso basta, mi arrendo, deluso, amareggiato e arrabbiato.
Dica e faccia Giancarlo Antognoni quello che vuole, Radio Blu è a sua disposizione per qualsiasi replica sulle telefonate/non telefonate con Guerini, ma eviti di tirarmi nel mezzo in vicende in cui non c’entro assolutamente niente.