Siamo proprio gente strana noi fiorentini: ce l’abbiamo (giustamente) con chi non tifa viola in Toscana preferendo le strisce e poi non sopportiamo nessuno o quasi del Granducato.
Ho come l’impressione che il tifoso dell’Inter o del Milan sia molto più disponibile con quello bergamasco di quanto lo possiamo essere noi con l’empolese.
E sono certo che molti di voi preferiscono la salvezza del Messina a quella dell’Empoli, per non parlare del Siena o del Livorno.
In verità ad Empoli, Siena e (meno) a Livorno ci hanno sbertucciato nei giorni del fallimento, dimostrando una lungimiranza pari solo a quella di Cecchi Gori nella scelta delle fidanzate o degli uomini a cui affidare la Fiorentina.
Adesso c’è questo derby con i “cugini di campagna” come vengono definiti dalla frange più oltranzieste della Fiesole.
Dico la verità: in campionato non riesco a tifare “contro” l’Empoli, perché conosco tanti uomini di quella società che è un piccolo Chievo per l’abilità con cui spesso riescono a far quadrato e afar quadrare i conti.
E poi almeno la metà di quelli che vanno allo stadio sono o sono stati viola ed i dirigenti sono sempre tanto furbi da non commettere mai errori di presunzione, facendo sempre un passo indietro rispetto alla “Fiorentina, che è una grande”.
Salvo poi farci il verso, come accadde lo scorso anno con Vannucchi, che, al contrario di Lucarelli, non si è mai scusato della presa per i fondelli a Toni.