Sì, compriamo Ousmane Dabo, non tanto per il suo valore di centrocampista (oddio, mica ci scomoderebbe), ma per aver detto a France Soir quello che tutte le persone dotate di normale intelligenza pensano di Paolo Di Canio.
L’eccezionalità è che Dabo è un compagno di squadra di Di Canio.
Ecco in sintesi le sue dichiarazioni.
“Non gli parlo più e faccio bene. Devo dire che mi sono rotto le p… di giocare con uno come lui. Ne ho abbastanza di questi fascisti. Sono una minoranza tra i tifosi della Lazio, non più di due o tremila (a me veramente sembrano un’enormità…), ma sono i più in vista. Io non vado mai a salutarli, non li considero neppure.
La cosa peggiore è che scandiscono canti in mio onore e questo prova quanto siano stupidi. E’ sconcertante che Di Canio faccia pure il simpatico con noi, giocatori di colore.
Mi ha anche invitato a casa sua (forse per mostrargli la collezione delle sculture di Mussolini?) e questo mi mette in difficoltà perché non so più cosa pensare”.
Lo invitiamo noi a cena Dabo, purché continui a dire quello che pensa.
Di più: chiederemo appunto a Della Valle di comprarlo a gennaio, purché oggi o nei prossimi giorni non smentisca tutto.
In quel caso, lo rimandiamo a Roma con il foglio di via.
Anzi no. Per far contento il suo attuale capitano, lo spediamo direttamente al confino a Ventotene, come accadeva nei favolosi (per Di Canio) anni trenta.