Ho dovuto cancellare, e me ne dispiace molto perché odio la censura, i tanti post che se la prendevano con chi ha avuto l’idea in un momento così delicato di andare a cercar buio intervistando l’ineffabile procuratore di Toni, l’ormai famoso Tullio Tinti.
Scusatemi, ma io questo blog l’ho creato e lo mando avanti solo per il piacere di dialogare insieme e non per prendermi le querele di chi non aspetta altro che un pretesto per farmi la e magari spillarmi un po’ di soldi che sinceramente preferisco dare in beneficenza.
D’altra parte che cosa avrebbe potuto dire di diverso un signore che a causa della giustissima intransigenza di Della Valle ha perso centinaia di migliaia di euro di provvigioni?
Tinti fa il suo mestiere e usa al meglio ogni cassa di risonanza che gli si presenta davanti.
Non chiedetemi pareri sull’opprtunità di un’intervista del genere: per una volta mi rifugio dietro la deontolgia professionale, stendendo un velo (se pietoso o no, decidete voi) su tutta la vicenda.