Nessuno ha capito bene per cosa stiano litigando in Lega o perché Garrone e Zamparini se ne siano andati.
Basterebbe solo questo per comprendere a quale livello sono (siamo) scesi ed infatti oggi sui giornali il caos di ieri è finito quasi in taglio basso, ben dopo Vieri pedinato da Moratti.
Dietro a tutto questo, un solo uomo: Antonio Matarrese, a suo modo un grande.
Perché non è da tutti essere disarcionati non ancora sessantenni dall’Olimpo ed avere la pazienza di vedere il nemico passare sul fiume per poi tornare in sella, con finta umiltà.
Mi chiedo: ma questi signori straricchi, i presidenti di calcio, come diavolo hanno fatto a pensare che Tonino fosse cambiato, che davvero non cercasse l’appoggio dei più forti per non essere di passaggio, ma definitivo?
E’ stupefacente come uomini che hanno guadagnato i miliardi (di lire) nelle loro attività buttino il cervello all’ammasso non appena rotola un pallone.
Lasciamo stare Moratti, a cui è chiaro è stata data l’Inter per evitare che facesse danni nell’azienda di famiglia, ma gli altri, i Garrone, glii Zamparini, perfino i Cellino non pensano che forse sarebbe meglio cominciare a ragionare con gli stessi criteri con cui hanno portato al successo le proprie società extra calcio?
Ma Garrone uno come Matarrese lo assumerebbe mai come manager alla Erg?
Lasciamo perdere Della Valle, che è ormai un contemplativo nelle vicende del potere calcistico, ma chi decide possibile non si sia reso conto di dove siamo arrivati?
Matarrese è quello che ci meritiamo, visto che non riusciremo mai a cambiare nella testa.