E’ semplice al limite del banale: i Della Valle sono la migliore soluzione possibile per la mia, per la vostra Fiorentina, per questo sto con loro.
Inutile agitarsi, qui si tratta di essere concreti e capire una volta per tutte che non esiste dietro l’angolo (e neanche in fondo alla via) un possibile compratore, un’alternativa.
Non ci piace quello che propongono? Non ci abboniamo, così capiscono di stare sbagliando qualcosa.
Hanno poca passione? Certo, mica sono nati con il tifo nel sangue, ma anche se ci arrabbiamo tre volte al giorno quella passione non gli verrà mai, perché è istinto, è voglia di soffrire per una cosa che per chi non capisce può pure sembrare stupida.
Stiamo andando verso uno scontro pericolosissimo e sono ormai quattro giorni che lo dico e che lo scrivo: bisogna fare tutti un passo indietro.
Chi offende i Della Valle deve, sottolineo deve, proporre soluzioni alternative, perché altrimenti qui ci avvitiamo solo su noi stessi.
E’ vero, ma allo stesso tempo inutile dire “noi siamo la Fiorentina”.
Lo so, ci mettete il cuore, ragazzi, ma a meno di organizzare un improbabile azionariato popolare (poi vorrei vedere come facciamo a decidere chi comanda…) qui si sta parlando della quinta industria italiana e ci vogliono capitali enormi per reggere il banco, anche in regime di autofinanziamento.
Andrea non avrà mai una risposta univoca alla sua lettera perché noi fiorentini ci dividiamo su tutto, figuriamoci sul calcio e sinceramente non so neanche cosa gli debba o possa dire Renzi.
Che fa?
Si assume l’onere e l’onore di parlare a nome di tutti?
E chi gli dà questo diritto?
Figuriamoci poi se uno avveduto come lui cade in una trappola del genere.
La lettera di Andrea è in fondo una chiamata al referendum più semplice: state con me oppure no? Vi fidate ancora?
Io credo che la maggioranza dirà di sì, magari con mille distingui, però non so in che modo si possa esplicare questa risposta, forse con i sondaggi sui siti, forse alla radio.
Ed è proprio per questo che domani faremo un Pentasport speciale, fuori programma, aprendo le linee e verificando chi sta con Della Valle e chi no.
Ma se Andrea pensa di avere una maggioranza bulgara è bene che cominci a ragionare su una exit strategy dalla società perché qui l’unore è molto basso visto che sono diciotto mesi che ne vengono imbroccate davvero poche in campo, fuori dal campo e sui media.
Per chi non sta con i Della Valle brothers propongo un diritto e un dovere: il diritto è ovviamente quello al dissenso, che per il bene della Fiorentina (ed è questo il dovere) in questo periodo svilupperei solo con critiche e con l’allontanamento dalla squadra, lasciando perdere cori e striscioni offensivi che acuiscono solo il malessere.
Da parte mia non rinuncio certo alla critica su ciò che viene fatto e su come viene fatto, ma con un distacco emotivo che mi sforzo di avere fino al 31 agosto.
In questa lotta fratricida siamo andati molto oltre i giusti confini e la ragione principale è che non sappiamo comunicare e, soprattutto, ognuna delle due parti (tifoseria che contesta e Della Valle) è convinta di essere molto in credito con l’altra, per questo radicalizza le posizioni e si incattivisce.
Vorrei ricordare che in mezzo a questo casino c’è la Fiorentina e che tutto vorrei meno che vederla stritolata tra due forze uguali e contrarie: do you remember il primo agosto 2002?