Questa è Firenze e questi siamo i giornalisti di Firenze.
Tutti, compreso il sottoscritto.
I fatti: dopo l’ottima partita della Fiorentina, inizia il Pentasport e Leonardo Petri si lancia in un attacco contro Mencucci per le sue dichiarazioni sui psudotifosi e già lì mi incazzo, non perché lui abbia o non abbia ragione, ma perché è da giovedì che predico il basso profilo sul discorso contestazione, dicendo che così ci facciamo del male.
Poi comincia a parlare del pessimo servizio comunicazione della Fiorentina che non dà i giocatori a Radio Blu che dà i soldi per i diritti.
Siccome fino a prova contraria sono io che decido se sia o meno il caso di tirare fuori argomenti come questi (mai fatto prima), a cui tra l’altro agli ascoltatori non importa un accidente, e quindi decido io la politica di Radio Blu, mi incazzo ancora di più perché nessuno aveva detto a Petri di parlarne e di andare a testa bassa in quel modo (tra l’altro mentre stava per arrivare Behrami).
Infine, senza chiedermi niente prima, decide di attaccare per motivi suoi, e quindi facendo un uso privato di Radio Blu, Repubblica perché non ha pubblicato niente sulla pesantissima situazione di Canale Dieci, a cui perlatro avevamo dedicato numerosi interventi.
Tutto questo nel giorno migliore della Fiorentina (l’unica cosa di cui avrei voluto parlassero nel Penta) dall’inizio del ritiro ad oggi, quindi faccio una cosa mai avvenuta prima, in 32 anni: entro in diretta e delegittimo Petri, perché quelle sono sue opinioni personali e non quelle della radio.
Ho fatto bene, ho fatto male?
Decidete voi, non ho bisogno di alcun patentino di giornalista libero, so quello che ho fatto in tutti questi anni, le pressioni che ho ricevuto e a cui non mi sono mai piegato, le domande che ho fatto ai protagonisti, i prezzi che ho pagato per essere libero.
La cosa più incredibile è che si parli di questo invece che dell’ottima prova della Fiorentina e anche questo è stato un motivo che mi ha indotto ad intervenire.
Mi spiace per Petri, mi spiace per chi ascoltava (che comunque magari si è pure divertito), ma a volte bisogna fare pure cose sgradevoli.

P.S. In tutto questo casino è passata in secondo piano la prova di Loreto: bravissimo.