Non sopporto più Santoro.
Lo dichiaro brutalmente, pur apprezzandone le doti giornalistiche, ma non reggo più la sua vocazione al martirio innaffiata da liquidazioni milionarie (in euro) che gli sono state corrisposte non ricordo nemmeno più quante volte, e comunque ad ogni burrascosa interruzione di rapporto.
Il fatto è che quelli di destra non sanno fare la televisione (penso a Socci, Sgarbi, Paragone, anche l’ultimo Ferrara) e quelli di sinistra sì (Fazio, Lerner, Floris, appunto Santoro).
Detto questo, non è possibile assistere alle manfrine che vanno in scena ad ogni loro rinnovo di contratto, ovviamente a molti zeri.
In questo apprezzo molto Grillo, che non ha rapporti con nessuno e che i soldi li fa con i suoi spettacoli, rischiando quindi in proprio.
Giustifico solo la Gabbanelli (bravissima), che fa bene a chiedere la protezione legale dalla Rai per i suoi programmi di inchiesta, ma gli altri e le altre non hanno proprio niente dei perseguitati.
Prendiamo Fazio, che nel 2001 prese una vagonata di miliardi per NON lavorare a Telemontecarlo, futura 7 e poi come se niente fosse è tornato alla Rai e per due giorni alla settimana parla di libri e cd con gli amici e con gli amici degli amici.
O l’Annunziata, già presidente della Rai, che occupa pagine di giornali perché ora se ne va dai Rai3: ma chi se ne frega?
Ha già collaborazioni straordinarie, qualcuno la imbarcherà certamente.
Tutti e tutte sono vittime del sistema quando è in pericolo il proprio contratto, si usa il termine “cacciati”, quando invece è solo la fine di un contratto milionario a cui per scelta aziendale (si possono ancora fare le scelte aziendali?) non è stato dato seguito.
Quanti miliardi in lire ha preso Celentano negli ultimi venti anni dalla Rai?
E ora denuncia che lo “tengono fermo”!
Ma hai quasi 73 anni, hai sempre fatto quello che hai voluto, combinando pure notevoli casini (ricordate la storia del referendum sulla caccia?), vorrai fare posto ad altri?
E invece no: occupazione di trasmissioni per farlo tornare e poi da settimane lenzuolate su Santoro, che dopo aver firmato una separazione consensuale con la Rai da 2milioni e mezzo di euro spara sulla 7 perché non l’ha preso, e Mentana (che considero un genio della televisione) che via etere vuole sapere il perché.
Ma girate un po’ nelle redazioni delle radio, delle televisioni locali, cari baroni e mandarini di questa professione, guardate un po’ come corrono o spesso si inceppano i modesti emolumenti di tanti padri e madri di famiglia.
Oppure fate un salto nei giornali, parlate con i precari, ma non solo con loro, per rendervi conto di quanto sia difficile arrivare ad avere uno stipendio decente di 1000/1300 euro al mese e vergognatevi di tutto quello che dite e scrivete quando vi prende la fottuta paura che non venga rinnovato il vostro contratto a molti zeri (qualche settimana fa c’era su Repubblica una lettera strappalacrime di quel gran furbone di Fabio Fazio che accusava la Rai di non volerlo fare più lavorare).
Quando si capirà che a parte pochissime eccezioni sono loro, queste star così fragili e così strapagate, a dover ringraziare il mezzo che li ha fatti diventare famosi e non viceversa?
Chiudo questa mia personale “avvelenata” con un’annotazione molto immodesta e molto personale: sono da sette mesi il direttore di una radio a diffusione nazionale che sta andando benissimo, ha un ascolto quotidiano superiore al mezzo milione di persone, ma che è pubblicitariamente penalizzata dall’assurda mancanza di diffusione dei dati Audiradio perché i santoni dei grandi gruppi radiofonici da otto mesi si stanno scannando tra loro.
Non soffro quindi assolutamente di invidia verso questa florida Spa del pensiero progressista, non farei a cambio con nessuno e vi farei leggere le decine di lettere che mi arrivano ogni mese via mail per chiedere di collaborare con Radio Sportiva.
Ci sono delle assolute eccellenze, ex ragazzi di 30/35 anni con esperienze assortite che non sanno dove andare a sbattere la testa e che sarebbero disposti a tutto pur di fare qualcosa con noi.
Di questo bisognerebbe preoccuparci, altro che “del conflitto di interessi per non farmi lavorare” come ha datto San-martire-Santoro.
Fermo restando che il conflitto di interesse esiste e che prima usciamo dalla palude berlusconiana e meglio è per tutti, anche e soprattutto per chi è di destra.