Sulla Fiorentina, come del resto su altre squadre, c’è solo una voce, ma tanto è bastato per farle guadagnare i titoli sulle principali testate web e domani, temo, sui giornali.
Se, come credo e spero, si tratta di una sonora bischerata, chi ripagherà a livello di immagine la società viola, i suoi tifosi, i suoi dirigenti e i suoi calciatori di questo sputtanamento su scala nazionale?
Chi chiederà scusa per avere usato a sproposito il nome della Fiorentina?
Prima o poi mi si intaserà la vena e pubblicherò tutti i post che un certo sito condotto da certe persone ha lasciato passare sul mio conto: c’era scritto di tutto, balle e offese comprese, cose pazzesche che solo a rileggerle mi fanno montare una rabbia indicibile.
Era giusto dieci anni fa e all’epoca non sapevo come difendermi: non conoscevo i siti ed ero sorpreso da tanta violenza, così, invece di arrabbiarmi di brutto, cercai un dialogo che non poteva e non doveva esistere.
Oggi querelerei senza problemi (e chissà che non lo faccia davvero), come è poi accaduto con un certo signore che offendeva via etere e che passerà i suoi guai, pur con i tempi biblici della giustizia italiana.
Racconto questi casi personali per spiegare come non ci sia nessuna adeguata difesa possibile di fronte alla calunnia, che è un venticello indistruttibile che diventa un tornado per chi si trova a subire le maldicenze.
Non credo e non penso che rientri nel conto di essere un minimo popolare l’affrontare la maleducazione e le offese (discorso che vale anche per Cerci, se davvero qualche idiota lo ha offeso per strada) e vorrei che in questo senso l’Italia diventasse davvero un Paese civile, ma ho poche speranze.