Facciamo così: facciamo che una bella vittoria con la Juve ci fa dimenticare le molte bischerate dette e fatte negli ultimi mesi.
Una specie di moratoria che ci liberi un po’ la mente dai miasmi di questa stagione tra le più tristi che mi sia capitato di vivere.
Perché l’unico paragone possibile per la sua inconsistenza in campo e in panchina è quello dell’86/87, ma lì avevamo Baggio e Berti giovanissimi e ancora Antognoni.
Oggi invece ci dobbiamo accontentare di Ljajic e Babacar, senza una vera figura carismatica ad indicare la strada.
E comunque: ridateci la gioia di una vittoria contro la Juve e diventeremo tutti più buoni, almeno noi che eravamo a Cagliari e Avellino.