Per molti protagonisti viola quella di domenica sarà l’ultima possibilità per farsi ricordare perché molti se ne andranno via a giugno senza troppi rimpianti.
Dopo tredici mesi di strazi assortiti, non sarà certo una vittoria con la Juve a farci cambiare idea su cosa è andato e cosa non è andato (tanto!) negli ultimi tempi, ma è lo stesso un’occasione da non perdere.
Perché almeno io ho l’esatta percezione degli ultimi 35 anni di Fiorentina-Juve: il risultato, la partita, cosa facevo e a che punto della vita ero arrivato in quel campionato.
Una specie di scadenzario calcistico, un po’ come per le finali Mondiali.
Ed è per questo che si spera ci sia un soprassalto di orgoglio da parte di questi pallidi giocatori e anche del tecnico, bravo per ora più a parole che sul campo.
Vorrei che al di là delle frasi di Andrea Della Valle, improvvisamente folgorato dopo quasi nove anni dall’importanza della gara…, non si assistesse più al triste e molle spettacolo di domenica sera.
Se poi ci fossero dubbi su come affrontare la Juve, chiamino nello spogliatoio Tendi, Roggi, Restelli, Pellegrini, ma anche il divino Antognoni per avere informazioni in merito…