Ho provato a spiegare il concetto portante della gara di oggi in radio, in televisione e ritento ora sul blog: il problema non è aver pareggiato la partita, perché potevamo vincerla come perderla.
Il problema è che non mi pare in tutta onestà che la Fiorentina abbia messo alle corde al Cesena, che sia stata insomma superiore ai romagnoli nella manovra e nell’intensità, come imporrebbe la caratura dei calciatori e il diverso monte ingaggi.
Eppure c’è chi continua a magnificare questa seconda parte del campionato viola, forse solo perché la prima era al limite dell’indecenza e può anche darsi che lo si faccia per un ottimismo che rasenta la fede.
A me pare invece che con tutti gli uomini a disposizione, a parte Jovetic, la Fiorentina continui ad essere una normalissima squadra di serie A, che non a caso è decima in classifica a pari punti col Cagliari e dietro al Bologna, se non fosse penalizzato.
Aurea mediocrità, per dirla tutta, ma se poi ci vogliamo esaltare perché non lottiamo per la retrocessione, beh, io “non mi lego a questa schiera” e quindi, nel caso specifico, “morrò pecora nera”, perché davvero non ce la faccio a non considerare negativamente un campionato che finisca dopo il settimo posto.
Se poi sbaglio, ditelo pure, non mi offendo, ma credo che il popolo viola (2500 tifosi a Cesena, tanto per gradire) meriti davvero di più.