Questa non può essere una settimana come tutte le altre, a meno che non si voglia vedere domenica lo stadio ancora più vuoto e la gente ancora più arrabbiata.
Non possono scorrere i giorni con la consueta e stanca liturgia viola: conferenza stampa di qualcuno più o meno presentabile il mercoledì, intervento infarcito di speranze e qualche parolaccia di Mihajlovic il sabato.
Bisognerebbe che qualcuno informasse ADV dello stato dell’arte a Firenze, di come qualcuno (non pochi, ve lo assicuro) abbia addirittura tifato per il pareggio del Bari perché definitivamente spossato da quella strana accozzaglia di maglie viola vista in Puglia.
Mai sentita una cosa del genere nei miei 45 anni di cosciente passione viola ed è questo il risultato di una somma di errori di comunicazione enormi, oltre che delle scelte tecniche profondamente sbagliate da 18 mesi in qua.
C’è però una data che viene in soccorso, ed è quella del 4 marzo, il giorno di Antognoni.
Non è proprio il caso di forzare la mano per un suo ritorno in società, ma si può “sfruttare” quel giorno per rendere un doveroso omaggio al “capitano” e fare un chiaro discorso al popolo viola.
Poche cose, ma precise e, soprattutto, sincere: abbiamo sbagliato, abbiamo capito, prenderemo provvedimenti, ripartiamo tutti insieme.
Naturalmente l’unico legittimato a parlare è ADV (o Diego, ma dubito molto…), ogni altra persona farebbe solo ancora più danni.