Forse mi sbaglierò, ma l’improvvida sortita di Mihajlovic sul non capire i fischi del Franchi rappresenta il punto di non ritorno tra i tifosi ed il tecnico serbo.
Niente da dire sull’uomo, perfino sorprendente in certe dichiarazioni autocritiche che certamente non appartengono a chi lo ha preso, ma le parole di domenica pomeriggio rappresentano lo spreco dell’ultimo bonus tra i tanti concessi ad un allenatore che a Firenze ha fatto vedere davvero pochissimo.
E rappresentano pure l’ennesimo giro di valzer della gestione mediatica di Mihajlovic: prima i calci nel culo ai giocatori, poi le carezze; prima la vicinanza quasi ostentata alle bravate di Mutu, poi il ripudio, salvo poi vederselo reintegrare in rosa; prima la richiesta di incoraggiamento alla squadra con la possibilità (e meno male…) di fischiare eventualmente alla fine, poi l’incomprensione per chi ha contestato una squadra che contro un avversario ridotto malissimo ha tirato solo due volte nello specchio della porta.
Se non fosse per il piglio diverso dei due protagonisti, a me questa stagione sta cominciando a farmi venire in mente quella molto triste di Bersellini, che infatti non fu confermato.
Il popolo viola è stanco e pretende un cambiamento radicale ed io spero che sia lo stesso sentimento di cui parlerà Andrea Della Valle una volta fatto questo benedetto quarantesimo punto.