Questa è la risposta a tutti coloro che pensano che un giornalista si svegli la mattina col solo scopo di dimostrare di aver ragione sempre e comunque.
Io invece cerco di capire di più e analizzare ogni cosa senza pregiudizio e così stamani alle sei mi sono trovato a ripensare alla frase di Corvino che invitava a riconsiderare il monte ingaggi sulla base degli infortunati.
In quel caso, ha detto Corvino, la Fiorentina non sarebbe più quinta, ma scalerebbe verso il basso: aveva ragione?
Ho così buttato giù dal letto Sestini e gli ho detto di preparare un lavoro certosino, cioè vedere i vari ingaggi dei calciatori infortunati di tutte le squadre che precedono i viola e togliere queste cifre dal totale.
Ho rischiato qualcosa giornalisticamente, perché avevo deciso che il servizio dovesse andare in onda nel Pentasport e non in Anteprima e quindi qualcuno poteva pensarci e bruciarci l’idea nelle varie trasmissioni che precedono il nostro programma di punta.
Non è andata così e alla fine Sestini ha confezionato un gran bel servizio in cui viene fuori che Corvino ha (in parte) ragione: la Fiorentina scivola infatti dal quinto al settimo posto, preceduta abbondantemente dalla Lazio e sul filo di lana dalla Sampdoria (andate su violanews.com per leggere i dettagli).
Il settimo posto, dunque, proprio quello che considero il traguardo minimo per salvare la stagione: hai visto mai che almeno su questo io e Corvino andiamo d’accordo?

P.S. Scusate ragazze e ragazzi, cerchiamo di essere precisi: il lavoro di Radio Blu ognuno lo interpreti come meglio crede, da parte mia considero gli infortunati un fardello pesante della stagione e comunqe due aspetti devono essere chiari:
1 – Se non arriviamo almeno settimi la stagione è fallimentare e arriva dopo quella negativa 2009/2010 (ed era la stessa cosa che pensavo prima di questa analisi)
2 – Sugli infortuni bisognerà fare uno studio attento perché alcuni sono forse il risultato di una preparazione sbagliata e altri di acquisti non proprio azzeccati (vedi alla voce Zanetti, Marchionni e pure Natali) proprio perché si sapeva che erano a forte rischio.