Eh sì, qui si esagera: sarò in ferie fino a Ferragosto, e poi dicono che i giornalisti lavorano…
Ormai mi sento sotto osservazione e pure un po’ in colpa, anche se non è detto che intervenga su qualcosa, magari sull’incontro di martedì tra Toni e Della Valle.
Per tutti quelli come me, malati di lavoro, le ferie sono un piccolo benefico trauma.
Nel senso che nei primi due giorni provo sempre un certo disagio interiore, salvo poi tranquillizzarmi e capire che il mondo va avanti anche senza Pentasport e Radio Blu.
Venticinque giorni complessivi di vacanza da gennaio a dicembre mi dicono non siano poi troppi e comunque c’è davvero bisogno di staccare un po’ la spina.
Che sia stata una stagione intensa, stancante e particolare, me ne sono accorto riascoltando i gol 2005/06: provavo un senso di estraneità, come se non fossi stato io a vedere e commentare quelle partite così belle per noi.
Non era mai successo in venticinque anni di radiocronaca.
Ci hanno avvelenato tutto e non ci siamo goduti niente, ma siamo sempre lì, in piedi e pronti a ricominciare.