Siamo arrivati ad una svolta: se sabato la Fiorentina giocherà come contro il Brescia, e se giocherà in quel modo perderà quasi sicuramente, scoppierà la contestazione al tecnico, oltre che ai giocatori.
Lo sento nell’aria che il popolo viola è stufo del non-gioco e pur avendo in grande simpatia Mihajlovic, uomo perfino sorprendente rispetto alle notizie che arrivavano su di lui, non ne può più di assistere a spettacoli veramente pessimi.
E’ chiaro che il problema coinvolge tutti, e per primo Corvino, che ha scelto questo allenatore e questi calciatori, e che è quindi nel bene e nel male il primo responsabile di questa situazione, soprattutto dopo che Prandelli, che molto copriva e moltissimo aiutava a coprire e capire, se ne è andato.
E naturalmente coinvolge i Della Valle, che non possono assistere con questo distacco al progressivo distacco tra tifosi, per giunta divisi tra loro, e Fiorentina.
E’ quello che Cognigni e Mencucci dovrebbero far capire a Diego e Andrea, invece di minacciare inutili e nocivi ritardi nel ritorno alla presidenza di Andrea (ogni giorno in più di assenza è un giorno perso per la Fiorentina) in caso di nuove contestazioni.
Il momento è delicatissimo, nonostante una vittoria che è stata per certi versi esaltante, e sinceramente non saprei come possa in questi giorni prendere forma un’idea di squadra, di gioco, tutte cose che mancano da quasi un anno.
Io però non mi iscrivo al partito del tanto peggio tanto meglio, partito di cui non ho mai capito le finalità, e spero davvero che come per miracolo la Fiorentina torni ad essere una formazione di fascia alta, che sta dietro alle grandi del campionato.