Qui il vero problema è cosa fare.
Contestare stasera D’Alema? Occupare stazioni e autostrade? Marciare su Roma o su Milano verso la casa di Rossi? Restituire i certificati elettorali?
L’ultima proposta del Collettivo è civicamente inattaccabile e di buon senso, ma io in tutta sincerità non me la sentirei mai di barattare il mio diritto-dovere di votare con la passione per la Fiorentina.
Ve lo confesso con molta sincerità, perché fin da bambino amo calcisticamente la mia squadra, ma ritengo che la nostra vita sia una somma di priorità e tra queste il voto mi pare tra le più importanti.
Una volta detto che non rinuncerei al mio certificato elettorale, resta il quesito iniziale: che facciamo?
Beh, intanto pensiamo a quello che non dovremmo più fare: creare problemi di ordine pubblico,
E poi non dobbiamo mollare nel nostro amore verso la Fiorentina.
Lo dico per le presenze allo stadio e per la passione che ci dobbiamo mettere, qualunque sia la serie in cui questi nuovi e foschi padroni del calcio ci manderanno a giocare.
Sul resto continuo a credere che togliere un po’ di soldi al sistema stipulando meno abbonamenti alla televisione a pagamento sia un segno concreto di dissenso.
E poi, disertare l’eventuale mostra della Coppa del Mondo. a Firenze.
Oppure andare tutti insieme e fischiare sonoramente non appena arrivano quelli.
Dice: scusa, ma non eri te a tifare per la Nazionale? Sì, ma un conto è la partita, l’evento agonistico e la soddisfazione da italiano di battere i tedeschi e i francesi, un altro è fare da claque al tronfio Rossi e al suo codazzo.
Per me la Coppa del Mondo è finita un’ora dopo il rigore di Grosso e mi pare anche di averlo scritto.
La Fiorentina invece continua sempre, anche se continerò ad andare alle urne.