Ok ragazzi, forse ho esagerato ad arrabbiarmi per il tifo esplicito e un po’ spudorato di Cerci per la Roma manifestato dopo il Chievo e prima del derby.
Mi ha fregato la sofferenza degli ultimi mesi viola e la voglia di uscire il prima possibile dal tunnel.
Sentendolo in diretta ho pensato: ma come, ha appena segnato un gol importante che consente una tregua con i tifosi e se ne esce con queste dichiarazioni, ben sapendo quanto la Roma rimanga simpatica a Firenze dal 6 giugno 1993.
A freddo ammetto la sua sincerità, che è poi la stessa di Viviano a Bologna, e comunque in radiocronaca avevo stigmatizzato i fischi che però forse non erano diretti solo a lui che entrava, ma anche all’evanescente Marchionni che usciva.
A Cerci si perdona poco perché ha proprio tutte le caratteristiche tecniche e anche un po’ di immagine che piacciono poco al popolo viola, così incline invece a seguire chi sputa sangue e sudore per la maglia.
Dopo poche partite avverto anche una certa prevenzione che personalmente cercherò di allontanare fin da mercoledì sera, dovesse mai giocare uno spezzone di gara.