Non credo esista una risposta definitiva, ma qualche domanda dopo gli ultimi exploit del nostro Presidente del Consiglio sarà bene porsela, se non altro per non accettare come acquisito il tanfo di malcostume, maleducazione e mancato rispetto in cui da almeno un decennio ci tocca vivere.
Può un atto privato di un uomo pubblico essere divulgato a mezzo stampa, tv e web senza il consenso dell’interessato?
Se la risposta è sì, si deduce che la famosa privacy per alcuni non esiste e quindi esistono uomini e donne che hanno un fondamentale diritto in meno rispetto agli altri.
Può un Presidente del Consiglio permettersi certi atteggiamenti e raccontare barzellette politicamente scorrette (quella sugli ebrei carina, quella sulla Bindi penosa) con annessa bestemmia?
Possiamo permetterci, nel letame in cui siamo finiti e da cui faticosamente cerchiamo di tirarci fuori, di perderci per ore e per giorni intorno a queste str….te?
Quando mai guariremo dal virus Berlusconi, senza fissarci sempre pro e contro il Cavaliere, in una guerra civile dialettica (per fortuna) sempre più carica di odio tra le parti, al punto tale che ormai quasi nessuno ascolta le ragioni dell’interlocutore?
Come dicevano nei cineforum (molto tristi) da me saltuariamente frequentati a metà anni settanta: il dibattito è aperto.