Ho un sogno irrealizzabile in testa: misurare il quoziente di intelligenza dei simpatici signori o signore che la domenica passano un’ora e mezzo del proprio tempo a fare “buuu” ai giocatori di colore.
Restringendo il campo, mi accontenterei dei miei fratelli di tifo, cioè i tifosi (tifosi?) viola che hanno ancora una volta causato la multa, stavolta più salata del solito.
Non mi interessa il comportamento esemplare del 97% delle persone, sono invece attratto antropologicamente da quel 3% di idioti che pensa (pensa?) di aiutare la squadra facendo gesti scimmieschi o ululati da foresta a chi ha la pelle scura.
Quando è cominciato questo mattatoio intellettuale a Firenze?
E ancora, come è possibile che non me ne accorga mai durante la radiocronaca e venga sempre amaramente sorpreso il giorno dopo?
Ma questa gente com’è nella vita normale?
Voglio dire: è capace di commuoversi davanti al gesto spontaneo di un bambino, alla fatica di un anziano, di fronte al dolore e alla sofferenza?
Perché se lo è, la cosa è perfino peggiore: non si tratta, come si potrebbe sperare, di bestie, ma di veri e propri esseri umani.
Completamente andati fuori di testa per una partita di calcio.