Mentre ascoltavo i pur bravi Civoli e Gentili entusiasmarsi per una giocata qualsiasi di Balotelli o di Cassano, ripensavo ai grandi del passato, da Rivera a Totti, passando per i nostri Antognoni e Baggio: ma chi erano quelli, degli extraterrestri?
La prima impressione è stata strana: vedere Prandelli su quella panchina, e tutto il nostro vecchio staff, mi ha fatto un certo effetto e ho sinceramente sperato che l’esordio andasse in altro modo.
Invece nel secondo tempo, nell’ultima mezz’ora, non siamo esistiti e ci hanno messo nel mezzo, umiliandoci a tratti.
Bisogna essere sinceri fino in fondo: ci fosse stato ancora Lippi in panchina, sarebbe stato massacrato, lui e la squadra, e forse è il caso di domandarci se non sia veramente a livelli infimi la qualità del nostro calcio.
Gente come Molinaro, Cassani, Marchisio, Pepe e diversi altri la Nazionale dieci, venti anni fa, avrebbero continuato a sognarla come facevano probabilmnete da bambini.
La cosa migliore è stata la classe di Cesare a fine gara, così diversa dalla frettolosa arroganza di Lippi quando perdeva, ma restano i dubbi di fondo: uno come lui, abituato ad insegnare calcio, a vivere la squadra sempre tutti i giorni, cosa potrà davvero fare nei pochi allenamenti che ha a disposizione?