Ho conosciuto con esattezza la cifra offerta a Toni dall’Inter: 4 milioni di Euro netti a stagione per tre anni, contro il milione e mezzo che adesso percepisce dalla Fiorentina.
Premesso che convivo da vent’anni con un sottile senso di colpa, perché nel mio piccolo mi sembra sempre di essere molto fortunato ad avere quello che ho e a guadagnare quello che guadagno, specie se rapportato al resto del mondo (oh, siamo lontani anni luce da quelle cifre, tanto per chiarire…) mi sono chiesto brutalmente cosa avrei fatto io al posto suo alla seconda telefonata di Oriali.
La risposta sincera è: non lo so.
Certamente non avrei fatto quelle sparate al primo giorno di raduno a Coverciano e avrei sussurrato alla mia dolce metà: “Marta cara, ti ricordi di quando ci siamo fidanzati a Firenze ed evitavamo gli sprechi perché non è che potessimo scialare? Ecco, amore mio, conteniamoci adesso, specie nelle dichiarazioni…!.
Detto questo, forse avrei mandato il mio procuratore da Corvino per studiare una via di uscita dignitosa a questa situazione vecchia come il mondo del pallone.
E qui mi fermo perché poi non ci arrivo più, ritenendo che se nella vita sei così bravo/fortunato da accumulare due milioni di euro, dopo puoi vivere tranquillo per il resto dei tuoi giorni senza nemmeno andare a lavorare (però sai che noia).
E siccome Toni di milioni di euro dovrebbe averne guadagnati già quattro o cinque, io non riesco proprio a sintotizzarmi su queste lunghezze d’onda.
Con Toni e neanche con molti altri ragazzi che intervisto la domenica dopo la partita.
Quello che colpisce comunque è l’atteggiamento dell’Inter, così attenta ai cosiddetti valori morali, che evidentemente a Milano funzionano come certi divieti di sosta: a giorni alterni.
Quando è il giorno dispari, si infrangono i regolamenti e si telefona direttamente al giocatore nel chiaro tentativo di farlo litigare con la Fiorentina.

P.S. Ieri sera al FUAN ottima serata, tanti ragazzi e confronto civile con Totaro. A mia precisa domanda ha promesso che chiederà conto al compagno di partito Gasparri a proposito delle sue maledette profezie sulla Fiorentina in C.