Ho forse esagerato stasera nel Pentasport?
Per chi non l’avesse seguito, preso dall’entusiasmo di avere al telefono il presidente del Torino Cairo neo promosso in serie A, gli ho snocciolato a memoria la formazione del mitico Toro che giusto trent’anni fa vinse lo scudetto, rimontando cinque punti in tre partite alla Juve.
Il fatto è che io per il Toro ci sento davvero moltissimo, ovviamente a distanza notevole rispetto alla Fiorentina, ma lo seguo con passione fin da quando, appunto, conquistò quell’incredibile tricolore.
Qualche chilomentro più lontano c’è il Livorno, ma questo è un altro discorso che non piace a molti di voi, mentre non riesco ad appassionarmi al Verona, forse a causa dell’atteggiamento razzista di una frangia della loro tifoseria (ma fino al 1998 non era così e nel 1985 ero molto contento per il loro scudetto).
Tornando al Toro, nel 1991 volevo addirittura andare a tifare granata di persona nello spareggio per un posto Uefa (poi vinto) con la Juve e nella stagione successiva mi dispiacque da matti quando perse la finale Uefa contro l’Ajax.
Siccome avevo saputo che c’era stata qualche frizione nel gemellaggio, dovuta certamente ad incomprensioni, ho messo la pulce nell’orecchio a Cairo che ha promesso di intervenire.
I bandieroni viola e granata che girano insieme intorno al campo prima della partita sono immagini che fanno bene al cuore, almeno al mio.