Ma dobbiamo proprio pensare al calcio come mezzo per infliggerci ulteriori martellamenti sulle parti basse, come se non bastessaro le nefandezze e le ingiustizie quotidiane?
Oggi riparte idealmente una nuova stagione, siamo dispiaciuti per l’addio di Prandelli, ma è un po’ come il primo giorno di scuola: cerchiamo di viverla nel migliore dei modi, evitando polemiche e scontri al calor bianco.
Arriva Mihajlovic e arriva pure D’Agostino e io mi ricordo di certe stentate ripartenze dei mie anni adolescenziali, quando aspettavamo solo che non vendessero Antognoni.
Altri tempi? Certo, ma anche meno soldi e meno veleni in circolo.
Non sono ipocrita: io ho costruito il mio benessere economico sul calcio, cercando sempre di assecondare la passione di chi mi ha seguito in radio mettendoci le mie idee e lavorando 14 ore al giorno sei giorni alla settimana da almeno 30 anni a questa parte.
Eppure non ho mai perso il senso ludico di questa passione/professione, mentre mi pare che alcuni di voi si siano smarriti in polemiche spesso cattive e sicuramente inconcludenti.
Critichiamo sempre e comunque, ma senza quella violenza verbale che affiora ogni tanto.