Montolivo-Gilardino come Antognoni-Graziani 28 anni fa?
Non proprio come peso nella squadra, perché Gila è un po’ più importante di Ciccio e i Riccardo molto meno del “capitano”, però il paragone è suggestivo e mi riporta indietro di una vita, cioè a quando feci quello che è rimasto il più importante scoop della mia vita, che però sarà stato ascoltato veramente da pochi.
In pieno silenzio stampa mondiale, e grazie soprattutto all’intervento del mio compare Maurizio Passanti, riuscii infatti ad intervistare i due viola prima del Brasile e della finale con la Germania.
Roba che, se succedesse oggi, come minimo verrei portato dal mio amico Di Marzio in diretta a Sky e poi ripreso da tutti i i giornali sportivi e non, un po’ come successe nove anni dopo per l’intervista a Baggio, che mi raccontava di quanto stesse male alla Juve.
All’epoca però eravamo completamente isolati dal brulicante e autoreferenziale mondo dei media (oggi è molto più brulicante e un po’ meno autoreferenziale, non fosse altro che per l’arrivo in massa di un esercito di poveracci che fatica ad arrivare alla fine del mese) e così le due clamorose interviste andarono in onda in un Pentasport normalissimo, mi pare versoe le 14, e non le riprese nessuno.
Oggi, sei Mondiali e cinquemila interviste dopo, la mia voglia di vedere i viola in azzurro rimane la stessa ed è per questo che ieri mi informavo di continuo per sapere se per caso non ci fosse stata l’ingiustizia del taglio di Montolivo per il Sudafrica.
E’ andata bene, e adesso mi aspetto grandi cose da tutti e due, non fosse altro che per farci ritrovare un po’ di sano orgoglio fiorentino.