Sentito oggi nel Pentasport l’avvocato Galasso da Torino?
A precisa domanda ha risposto che era stata la Juventus a caldeggiare l’incontro con gli pseudo-tifosi della Fiorentina che avrebbero dovuto consegnargli il dossier anti-Della Valle.
E allora come la mettiamo con quello che è avvenuto prima della partita contro il Messina?
Oggi è stata la giornata dell’inabissamento di Lazio e Roma, anche se in verità per i giallorossi si è trattato (per ora) solo di uno sputtanamento mediatico, mentre Lotito farà bene a preoccuparsi come e più di Della Valle.
Intanto è partita l’iniziativa congiunta con Radio Fiesole e Fiorentina.it (e naturalmente violanews.com e fiorentinanews.com) per montare la guardia, per scendere in campo mediaticamente e convocare gli Stati generali se le cose dovessero precipitare.
Lo scrivevo ieri: niente steccati di concorrenza in questa fase così delicata.
Per ora non si è aggregato nessuno, si vede che ancora una volta in altre parrocchie prevalgono altre logiche.
Per concludere, dopo una settimana di passione rilassiamoci un po’ con quello che è successo nell’universo bianconero, tra i tifosi disperati.
Leggete e poi fatevi quattro amare risate.

Da Repubblica.it
Passione, amore, persino fede, ma alla fine quando è troppo è troppo. Un nutrito gruppo di club juventini è sul piede di guerra dopo aver ricevuto un sollecito di pagamento per la rata dell’abbonamento alla prossima stagione calcistica malgrado il futuro dei bianconeri sia quanto mai incerto.
A capeggiare la protesta è Pino Filippelli, presidente dello Juve club Cherasco, che si rivolge al Cda del club bianconero, convocato per domani, chiedendo di congelare il rinnovo degli abbonamenti. “Ci sentiamo presi a calci in bocca – afferma Filippelli – non sappiamo neppure se l’anno prossimo giocheremo in serie B o in C1, dove verranno disputate le partite casalinghe e in che giorno, e il coordinamento dei club, un’emanazione della società, ci chiede i soldi, ricordandoci che il termine è scaduto il 15 maggio”.
“Il coordinamento dei club – prosegue Filippelli – ci ha risposto che non è successo niente, che non esiste alcun motivo per cambiare le disposizioni, nei prezzi o nei tempi. E’, ancora una volta, una dimostrazione di arroganza, mostrata da chi ci considera ‘clienti’ e non già tifosi, oggetti e non soggetti”.
La protesta interessa club bianconeri sparsi su tutta la Penisola, da Torino (Borgo Vittoria, un migliaio di iscritti) al messinese (Santo Stefano), dall’Emilia-Romagna alle Marche e alla Toscana. In tutto, spiega ancora Filippelli, le associazioni che hanno firmato il documento “sono 172 ma per il momento alcuni non vogliono che il loro nome venga pubblicato”.