Mentre salivo le scale del Bentegodi mi chiedevo con quale stato d’animo avrei fatto la radiocronaca.
Quella è una cartina tornasole, non puoi fingere, ve ne accorgereste subito.
La prima scossa l’ho avuta all’ingresso in campo della squadra per il riscaldamento: un boato, una cosa pazzesca che mi ha rimesso in sesto.
Poi la partita e ventimila matti che non hanno mai smesso di urlare per la Fiorentina e così per 45 minuti io ho dimenticato in quale pasticcio ci siamo cacciati fino a quando non ho scoperto che c’erano altre intercettazioni.
Il tempo di ingoiare la delusione, di impaurirmi ancora di più per quello che c’era scritto su La Stampa ed ecco il secondo tempo, con l’urlo ancora viola ancora più forte del primo.
Lo confesso: chi era a Verona mi ha leteralmente sradicato dalla cupezza in cui ero precipitato e mi ha consentito di trasmettere una radiocronaca vera.
Grazie, veramente grazie di cuore perchè in condizioni normali io non ce l’avrei mai fatta.
Forse è vero, siamo tutti un po’ grulli, ma ce ne fossero di tifoserie così in giro per l’Italia.