Se fosse successo dieci anni fa, magari avrei avuto anche qualche attacco di gelosia, ma per fortuna l’età, oltre a togliere, qualcosa ti regala.
Per esempio una spruzzata di saggezza, un pizzico di egocentrismo in meno, e così l’orgoglio per aver pensato a “Viola nel cuore” è nettamente superiore alla considerazione secondo cui Corvino e Prandelli intervengono in diretta di loro iniziativa lì invece che al Pentasport.
Grandissimo Cesare, che a 24 ore esatte dalla partita dell’anno trova il tempo di dialogare con i tifosi ed emozionarsi alle parole di Pietro Vuturo.
Un momento di grande radio, personalmente vissuto nell’insolita veste di ascoltatore/regista e magari mi sarebbe pure piaciuto intervenire per parlare con Prandelli (e lo avrei potuto fare senza problemi), ma invece è stato molto meglio lasciare perdere e sentire il programma scorrere nella sua ricercata leggerezza.
In tre mesi questi ragazzi mi hanno sorpreso.
Il lunedì e il venerdì sono come me: cominciano a pensare a cosa dire e in che modo esporre le proprie idee fin dalle sette del mattino e durante il giorno c’è tutta una ricerca dello spunto, anche polemico (io stesso, che sarei il loro direttore, sono stato attaccato già tre volte).
E i risultati negli ascolti si vedono alla grande.