Partiamo da Castillo, così ci togliamo subito il pensiero.
Ci vorrà ancora tanto per capire che non è da Fiorentina?
O almeno da questa Fiorentina, che può andare tra le prime 16 in Europa e tra le prime 4 in Italia?
Ne ha azzeccate cento Corvino, ne potrà sbagliare una o due all’anno?
Oppure a dirlo si rischia la scomunica a divinis?
Passiamo a Natali, che per poco due settimane fa non è stato proposto per la Nazionale dopo aver annullato a Udine prima Pepe (mezzo stirato) e poi Corradi (completamente bollito).
Io gli detti 6,5 in pagella, perché quello era il suo voto, ma dopo, in settimana, comincio a leggere voci di un suo malcontento perché “non era stato abbastanza considerato” .
Naturalmente non è stato lui a parlare, ma dubito che la pur discussa e discutibile classe giornalistica fiorentina si sia messa a tavolino ad innventarsi un gossip costruito apposta su Natali (!).
Ergo: qualcuno del suo entourage ha fatto circolare la lamentela, ma dopo la partita di ieri a lamentarci siamo noi e i dubbi estivi per il suo acquisto (2,5 milioni) e per l’ingaggio triennale restano tutti.
Capitolo rosa corta.
A centrocampo si va a Milano con due centrali per due ruoli, sempre ammesso che Zanetti regga tre partite in otto giorni: non è un po’ poco?
Ed io resto ancora con la curiosità di sapere chi sia il quarto uomo di cui ha parlato Corvino a “Viola nel cuore”, visto che non si tratta del ciarliero (in Danimarca) Jorgensen.
Ora però facciamo una riga ed entriamo in apnea per martedì, al resto penseremo da metà settimana in poi.