Fossero tutti come me non ci sarebbero problemi: ho un carattere un po’ particolare e non appena raggiungo qualcosa cinque secondi dopo penso ad altro.
Una tortura, perché alla fine non mi godo mai veramente niente, ma (come direbbero le mie figlie quando sbagliano qualcosa) non è mica colpa mia…
Dunque, dimenticare il Liverpool, metterlo in un angolo bene visibile del cuore e far finta di niente se non vogliamo avere brutte sorprese.
Con Prandelli mi sento al sicuro e anche l’ambiente mi pare non abbia esagerato nell’esaltarsi per un’impresa tanto bella quanto inaspettata.
Battere la Lazio sarebbe domenica un segno di grandissima maturità.