Come eravamo diversi nel 1997 e che tensioni (vincenti) aveva quella Fiorentina.
E’ cambiato proprio tutto, basta pensare che oggi Batistuta, che all’epoca si oppose alla fine del silenzio stampa, viene a Firenze e parla amabilmente con tutti, mentre Rui, che a Lisbona avrebbe pagato di tasca sua per aver diritto di parola dopo la vittoria col Benfica, ieri ha dribblato anche un po’ scortesemente Russo che voleva fargli una domanda sulla sfida di domani.
Ma che gli sarà successo a Rui negli ultimi tre, quattro anni?
Boh, non si sente e non si vede, non risponde al telefono…
Comunque sia, torno a Lisbona e credo che di quella spedizione del 1997 siano rimasti solo Rialti e Calamai, fra i pochi più vecchi di me.
E’ cambiata la Fiorentina, tutto è diventato molto più serio, ma pure un po’ noioso, con quelle conferenze stampa asettiche.
Non sono cambiati (per fortuna, sotto molti punti di vista) i tifosi: contestavano nel 1997 Ranieri, che stava portando la squadra in semifinale in Coppa delle Coppe, sono arrabbiati (una parte) oggi che tutto deve ancora cominciare e dopo quattro qualificazioni Champions consecutive.
Sono (siamo) molto esigenti e non è che gli ultimi ottanta giorni siano stati entusiasmanti.
Domani però si gioca, andiamo all’appuntamento un po’ al buio perché nessuno ha capito davvero chi è più forte sulla carta tra la Fiorentina e lo Sporting.
Io punto forte su Mutu, sarò banale, ma credo che possa essere decisivo.
P.S. Arrivato ora a Lisbona, mi segnalano che Rui ha rilasciato una gran bella intervista a Sara Meini, fondatrice del suo viola club 11 anni fa, per il sito firenze viola diretto da Tommaso Loreto.
Bene, perché è sempre piacevole sentire parlare Rui, resta il fatto che ieri a Lisbona aveva promesso una cosa e poi non l’ha mantenuta, cosa mai successa in tutti gli anni di permanenza a Firenze.
Tutto qui.