Sì, Bojinov ultima chiamata, per questa stagione naturalmente.
E però sarebbe triste archiviare uno dei campionati più belli della Fiorentina insieme alla sua annata così tendente al grigio scuro.
Non so cosa gli sia successo dopo Parma, quando eravamo quasi a tapparci le orecchie per paura di rimanere assordati dall’esplosione del suo talento.
Imvece ha fatto come quei petardi di Capodanno: molti luccichii e nessun botto.
Per questo penso che, se dovesse giocare contro la Juve, questa sarebbe la sua ultima occasione importante in campionato per lasciare un segno.
E poi basta con questa storia dei vent’anni.
Perché è vero che li ha e sono pochi, ma è altrettanto certo che da almeno diciotto mesi è… Bojinov, con tutto il carico (enorme) di responsabilità che si porta dietro e dentro.
Voglio dire che sono le esperienze a maturare più o meno in fretta e Valeri in questo senso non è più da tempo un ragazzino.
Ci faccia quindi vedere nell’occasione più difficile e più prestigiosa che non si è perso, che quel diamante puro che è il suo talento non va ad intermittenza, ma brilla quanto basta a sfatare il tabù del Delle Alpi.