Io me le ricordo le estati ad aspettare felice Zuccheri, Bertarelli e Rossinelli.
E ancora qualle di Zagano: le vivevo da semplice tifoso, che soffriva molto e che comunque respirava la vigilia del campionato come se fosse il leopardiano sabato nel villaggio.
Aspettavo con gioia che la festa ricominciasse e volevo che la mia Fiorentina partecipasse a quella festa, fosse solo per sentire che Antognoni era in testa alla classifica degli assist del campionato specifico inventato su Rai2 da Domenica Sprint.
Mi accontentavo di poco?
Può darsi, e certo non saprei dire come sarebbe oggi il semplice tifoso Guetta di fronte alle amichevoli estive perse e nella lettura quotidiana della campagna acquisti e cessioni.
Dubito però, anzi escludo, che sarei arrabbiato nero come mi pare essere una fetta non proprio minima dei frequentatori di questo blog.
Scusate, ma lo devo proprio dire: sembra che la Fiorentina sia diventata uno sfogatoio di situazioni diverse e difficili.
A me non piace assolutamente questo ricatto psicologico in atto verso i Della Valle e Corvino: tu (voi) ci DOVETE comprare, i bilanci della Tod’s in attivo, le promesse di scudetto ormai vecchie di tre anni, quando si pensava ad una distanza minore nella ripartizione dei diritti televisivi, e via a seguire.
Incalzeremo Corvino e la proprietà con domande appropriate, ma non con la sciabola in mano, pronti a fare giustizia del capello fuori posto.
Noi tifosi (e qui torno indietro di trent’anni) mi spiace dirlo, ma non possiamo PRETENDERE proprio niente.
Possiamo saltare lo stadio, non dare soldi alla Fiorentina, e/o fischiare e contestare fino a quando, leggi alla voce Pontello, chi ha in mano la società non decide di averne abbastanza e cede tutto.
A chi è un mistero, ma è probabile che i vari Savonarola che pullulano in questo blog abbiano idee più precise del sottoscritto.