Forse è colpa mia, non so, ma è certo che ci sono state delle interpretazioni completamente sbagliate sul mio precedente intervento.
Il mio non era un attacco ai Della Valle, ma un invito: a compattare l’ambiente con interventi che facessero capire quanto tengono alla Fiorentina.
Un altro suggerimento era di evitare in futuro tormentoni come quello di Melo.
Lo vogliamo vendere ed è giusto venderlo perché ci danno un sacco di soldi? Bene, vendiamolo, ma senza tutte le manfrine a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane, dalle urla dal Piazzale Michelangelo all’intervento di Dio.
Chi contesta i Della Valle per il mercato dovrebbe fare come Melo, cioè portare qualcuno al posto loro che investa di più.
Qualcuno che ovviamente non esiste.
Io sto con i Della Valle, e con Prandelli e pure con Corvino (che, lo ripeto, secondo me è sovraesposto mediaticamente), ma non accetto e non accetterò mai il pensiero unico.
Della serie che non posso chiedere a Diego e Andrea un intervento perché “sanno loro quello che fanno”, oppure “ma come ti permetti di criticare”.
Questi sono ragionamenti da fondamentalisti del pallone ed io invece amo il dialogo, nella vita come nel calcio.