Tredici mesi fa il primo dubbio vedendolo dal vivo nell’amichevole dell’Italia contro il Belgio: ma com’era ridotto Toni?
Oggi dopo un Europeo ed una Confederations indecorose confermo il presagio di quella sera al Franchi: non siamo nella fase discendente, ma molto, molto di più.
Toni sta rotolando verso fine carriera ed è l’emblema dell’Italia di Lippi, perché abbia giocato invece di Gilardino (che non ha fatto granchè, ma almeno sembrava un centravanti) non si sa.
Avrà indovinato due passaggi in tutto, a volte era imbarazzante nella pochezza tecnica e nella lentezza dei movimenti.
Come lui, Zambrotta, che già all’Europeo aveva regalato un grande assist a Mutu, e Iaquinta, che però non ha il pedigree degli altri due.
Montolivo non aveva cominciato male, poi però si è intimidito e ha giocato (in Nazionale) la solita partita quasi anonima pre-Confederations.
Abbiamo fatto una figura penosa, forse è la sindrome da Campioni del Mondo, vedi il Messico post 1982.
So che ad alcuni di voi non importa niente della Nazionale, a me invece dispiace e ho sperato fino all’ultimo in un gol che ci desse una vergognosa qualificazione.
Ci hanno fatto fuori Egitto e Stati Uniti: se non è una seconda Corea, poco ci manca.