Repubblica, che è un grande giornale, ha rivolto a Silvio Berlusconi dieci domande a cui lui non risponderà mai.
Questo blog, che è molto più modesto, ma pugnace con i suoi quattromila visitatori diversi ogni giorno, di domanda ne pone una sola e molto più semplice ai genitori di Noemi Letizia.
Al babbo, per l’esattezza, non fosse altro che per vicinanza di ruolo.
Ma questa bella ragazza che ha appena compiuto diciotto anni e che ancora non ha deciso, come fossero due mestieri simili, se fare la velina o la parlamentare (lo saprà che bisogna avere venticinque anni per essere elette? Ne dubito…), quando va a scuola?
Visto che con questo andazzo ci sono ampie possibilità che in un futuro non lontano rappresenti il popolo italiano in Parlamento, a che punto è con gli studi?
No, perché mi chiedo quando mai trovi il tempo di studiare e frequentare la scuola una ragazzina di diciassette anni che passa senza problemi da ricevimenti ufficiali nei luoghi istituzionali dello Stato alle feste del Milan.
Sempre accanto a “papi”, si intende, ma con qualche difficoltà ad aprire un libro.
Io che martello ogni giorno Valentina con la necessità di andare oltre le apparenze, di ragionare di più, che la costringo a leggere i giornali ed essere meno superficiale di quanto lo si è, direi inevitabilmente, a quattordici anni, se fossi il padre di Noemi, di fronte a certe ambizioni (sue, e pare anche della madre) e alla mancanza di vita “normale” sarei molto, ma molto preoccupato.
Ed invece di brindare con una faccia un po’ inebetita accanto al Presidente del Consiglio comincerei a pensare seriamente a delle soluzioni per il bene di mia figlia.