Questa mattina è morta Aurora, nove anni, un’amica della mia figlia più grande e sorella di una compagna di classe della più piccola.
Non esiste spiegazione possibile, non ci sarà mai per i genitori una consolazione.
Qualche settimana fa Aurora era stata un paio di ore insieme a me e Valentina a vedere un film a casa mia e per il dolore non riusciva neanche a stare seduta, doveva sdraiarsi.
Quelle due ore sono state una lezione di vita per un imbecille come me, che si dibatte ogni giorno in cento problemi alla fine senza importanza.
Poi, in tarda mattinata, viene fuori la storia del padre di Tommaso indagato per pedofilia.
Ieri la vicenda della bambina rumena di tre anni che i nonni (lei fuori di testa, lui alcolizzato) tengono chiusa in una gabbia insieme al gatto.
Con lui mangia da una ciotola gli avanzi ed è avviata ad una morte certa.
La stessa che ha fatto la bambina che una diciottenne ha partorito e poi chiuso per ore in un armadio. Successivamente questa brava ragazza ha fatto una telefonata alle forze dell’ordine, ma senza dire dove si trovasse il fagottino piangente: le ore perse per rintracciare la neonata sono state decisive.
Ecco, di fronte a tutto questo (e a quello che certamente leggeremo domani) io spero ardentemente in un Giudizio Universale, da cui quasi certamente non mi salverò, ma non importa.
Un azzeramento di questo mondo malato nelle fondamenta per ripartire con uomini e donne che sappiano cos’è la pietà, il rispetto, l’amore per gli altri.