Ho capito che era una cosa veramente speciale quando (molto gentilmente) mi ha chiamato Stefano Prizio da Fiorentina.it per chiedermi notizie sulla mia millesima radiocronaca.
Siccome i rapporti con lui ultimamente non erano stati un granché, mi sono detto che forse, per una volta, mi potevo pure rilassare e godermi l’avvenimento.
Perché, e questa è una confessione in piena regola, io sono fatto così.
Cioè, sono fatto male.
Nel senso che penso sempre al dopo e mai al momento, in una sorta di frenetica rincorsa che, lo so benissimo, non mi porterà mai da nessuna parte.
Ma probabilmente è stata proprio questa inquietudine a farmi arrivare alle mille radiocronache, anche se dopo ogni campionato ho pensato: o mio Dio, queste sono state davvero le ultime.
Perché? Perché l’anno prossimo la Lega ci darà la caccia, la Rai ci farà senz’altro causa, la Fiorentina non ci venderà più i diritti e via a seguire in un crescendo di catastrofismo al cui confronto Cocciante e Leopardi erano proprio dei dilettanti.
Ho perseguitato fidanzate, mogli, amici e soprattutto il mio “fratello” Rinaldo Pieroni con queste paure, che solo da poco tempo si sono dileguate.
Strano, a pensarci ora, che abbia sempre pensato che l’eventuale stop alle mie radiocronache potesse dipendere solo da cause esterne.
E’ come se non avessi mai messo in dubbio il fatto io ci sarei stato.
Sempre e comunque, ed infatti negli unici due casi in cui mi si erano aperte prospettive professionali nazionali ho rinunciato in dieci secondi senza mai pentirmene.
Adesso, e lo dico con molto pudore, provo una sorta di dolce orgoglio per il numero di partite che sono riuscito a raccontare, partendo (ma sì diciamolo con una spruzzata di sana retorica) veramente da zero.
Se la Fiorentina mi darà una mano, domenica ci sarà da divertirsi.